SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA – Un cinese arrestato e 8 persone denunciate nell’ambito dell’inchiesta sulle false assunzioni di extracomunitari in Val Vibrata. La vicenda, che aveva portato a fine gennaio all’arresto di un altro cinese e alla denuncia di un commercialista e di alcuni imprenditori vibratiani compiacenti, sembra destinata ad allargarsi ancora, tanto che i Carabinieri di Sant’Egidio alla Vibrata hanno eseguito un ulteriore ordine di custodia cautelare in carcere (emessa dal gip del Tribunale di Teramo Giansaverio Cappa, pm Stefano Giovagnoni) per Deng Biwu, cinese 37enne titolare di una camiceria a Sant’Egidio, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina finalizzata all’ingiusto profitto e concorso in falso ideologico.

Dall’arresto e dalle denunce di gennaio i Carabinieri di Sant’Egidio, guidati dal maresciallo De Nicola, in collaborazione con i funzionari dell’Ispettorato del Lavoro di Teramo, avevano proseguito le indagini sulle decine di pratiche di assunzioni sequestrate in uno studio commercialista del posto, e da queste sono arrivati alla camiceria del cinese dove sono stati trovati una decina di asiatici che lavoravano come operai pur risultando sui documenti in loro possesso assunti altrove come colf o badanti.

Naturalmente i cinesi per ottenere il permesso di soggiorno pagavano cospicue somme (si parla di circa 10mila euro) che venivano divise tra l’imprenditore connazionale che faceva da intermediario, il commercialista che effettuava le pratiche e i falsi datori di lavoro, che erano dei semplici prestanome.

Per questo sono stati denunciati anche tre cinesi e un albanese (per concorso in falso ideologico) e quattro italiani (due di Civitella del Tronto, uno di Tortoreto e uno di Nereto) accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina finalizzata all’ingiusto profitto.