Dal numero 814 di Riviera Oggi, in edicola
ACQUAVIVA- Un’ora con Tarcisio Infriccioli. Dopo oltre quattro mesi di rumorosi silenzi ed estenuanti “tira e molla”, il sindaco acquavivano si riconcede finalmente alla stampa, ma soprattutto a Riviera Oggi, con cui i rapporti sembravano essersi logorati. Un’occasione allettante per porre al primo cittadino parte delle ormai famose undici domande ancora in attesa di risposta e quesiti tutti nuovi, legati alle recentissime vicende locali. Come l’ultimo consiglio comunale, nel quale è stato approvato il Bilancio anche grazie alla preziosa partecipazione di Sandro Donati, che ha garantito il raggiungimento del numero legale, salvando di fatto la maggioranza.

«Salvati è una parola grossa. Per l’approvazione ci sarebbe stato tempo sino a febbraio. Un mese a disposizione nel quale avremmo certamente portato il Bilancio a casa. Donati quella sera si era liberato da altri impegni istituzionali e ha deciso di votare in quella maniera, mentre non ho ritenuto giusto il boicottaggio attuato da Fulgenzi, Giambartolomei e Andrianò, che avrebbero dovuto mantenere l’impegno preso coi cittadini. Il loro atteggiamento non è stato corretto. Non si può fare come si vuole, ci sono regole e programmi da rispettare. Se hanno deciso di contraddire la volontà di chi li ha votati è giusto che si dimettano da consiglieri, che lascino spazio ad altri».

Alla prossima occasione potrete sfruttare il voto di Vagnoni, assente l’ultima volta per motivi familiari, ma quasi certamente riperderete Donati. E’ cosciente dell’esistenza di gravi difficoltà operative per la sua giunta? E’ preoccupato?

«Non sono preoccupato, ritengo la mia maggioranza seria e sento di poter andare avanti. Detto questo, credo che anche se prossimamente il consiglio dovesse andare disertato, ciò non significherebbe una mancanza di fiducia nei miei confronti. Non sarebbe un fatto grave; ci sono momenti alti e momenti bassi, ma la città stia tranquilla: l’amministrazione andrà avanti. Non mi farò da parte, a meno che non lo decida io».

Che significato dà alle dimissioni di Fulgenzi e Giambartolomei? Li reputa casi isolati o sintomi di una “macchina” che non stava funzionando come auspicato? Ha poi avuto modo di parlare con loro e di chiedere i motivi dei loro addii?

«Parlai con loro al momento delle dimissioni e mi spiegarono che i motivi erano esclusivamente personali e non politici. Sono stati due elementi validi, ma forse una volta perduti gli incarichi hanno modificato il modo di vedere le cose. Ma è solo una mia idea».

Da quei due abbandoni è nato il rimpasto dello scorso ottobre. Con quale spirito lo ha inaugurato?

«Nel 2007 ripartimmo con quattro assessori. Col tempo però mi accorsi che i carichi di lavoro e responsabilità erano troppi. Quando Fulgenzi e Giambartolomei hanno lasciato ho allora deciso di passare da quattro a sei assessori, ma non l’avrei mai fatto se non se ne fossero andati. Sarei arrivato al 2011 con la stessa squadra».

L’opposizione l’accusa di aver “rivitalizzato un corpo morto”. Come replica?

«Ovviamente non sono d’accordo. Se si preoccupano li ringrazio, ma dico loro che i funerali si fanno quando uno è morto. E non prima».

Fra i neo-assessori ha inserito Andrea Infriccioli, che fu estromesso tre anni fa dalla giunta, nonostante gli alti consensi ricevuti. Da cosa dipese quella decisione?

«Non lo scelsi proprio per quel discorso legato alla riduzione degli assessori. Aveva avuto la delega al Turismo nel mio primo mandato, quindi optai per una sostituzione. Con Andrea non vi fu alcuna frizione o polemica, altrimenti non l’avrei mai richiamato successivamente».

Ci dia delle indicazioni, politiche e umane, su alcuni degli uomini che hanno caratterizzato questi suoi anni da sindaco. Le faccio quattro nomi: Compagnoni, Infriccioli, Giambartolomei e Fulgenzi.

«Per tutti non posso che spendere parole positive. Gente capace e propositiva, in grado di arrangiarsi nonostante le limitate disponibilità economiche. Compagnoni è un elemento preparato e di enorme cultura. Infriccioli è un ragazzo in gamba e molto preso dagli incarichi che gli vengono affidati. Sia col Turismo, che col Bilancio e l’Urbanistica infatti si è dimostrato all’altezza. Fulgenzi e Giambartolomei infine, erano persone validissime. Ecco perché il mio rammarico aumenta se ripenso alla loro defezione».

A sinistra denunciano la totale mancanza di iniziative per la città. La considera propaganda o riconosce qualche errore compiuto nella prima parte di questo mandato?

«Nessuno è perfetto, nemmeno noi, ma loro esagerano. Potrebbero vedere le cose con occhi diversi, anziché accusarci perennemente. Un tempo avevamo la manifestazione “Acquaviva nei fumetti”, ma per mancanza di fondi abbiamo dovuto rinunciarvi. Tutte le cose purtroppo finiscono, nonostante noi avremmo volentieri proseguito l’esperimento. Quasi sempre il discorso è legato alla quantità di soldi presente nelle casse comunali».

E Sponsalia?

Sponsalia è la più grande manifestazione acquavivana. Con Nello Gaetani ci sono alti e bassi nei rapporti, ma il rispetto è massimo. Non è in atto alcun contrasto.

Eppure Gaetani denunciava il fatto di dover pagare di tasca propria il locale per il deposito dei costumi, senza aiuti da parte dell’amministrazione.

Continueremo a finanziare la sua associazione, sempre dando un occhio, come detto poc’anzi, al portafogli. Non è però nostro compito procurare e pagare il locale a Sponsalia. Il nostro Bilancio è misero ed il contributo di conseguenza è misero. Ma se in futuro le possibilità muteranno, non negheremo sostegni di questo tipo.

  

Se si votasse domani, che esito immaginerebbe?

Penso di conoscere bene gli abitanti di questa città, le loro abitudini, i loro caratteri. E tutto mi fa pensare ad una riconferma del centrodestra.

Considera questa la sua ultima esperienza politica?

  

Resterò fino al 2011, al dopo al momento non penso.. Sicuramente però non sarò ancora sindaco, dato che la legge mi vieta il terzo mandato consecutivo. In questi anni ho avviato una politica giovanile, lanciando molti ragazzi. Lascerò dunque spazio a loro. Riguardo a me, deciderò fra un anno cosa fare.

C’è qualche iniziativa o evento in particolare realizzato in questi anni di cui va particolarmente fiero?

Ce ne sono tanti, difficile selezionarli. Potrei ricordare la prestigiosa conquista della Bandiera Arancione, come la riasfaltatura di Via Sant’Angelo o di Via Assalti, che da oltre vent’anni non veniva toccata. Tutti traguardi che non ho mai raggiunto da solo, ma sempre assieme alla maggioranza. I meriti li condivido con la mia squadra.

Infine, una battuta sul suo rapporto con Riviera Oggi. Da cosa è dipeso questo prolungato “silenzio stampa”?

In genere non amo parlare molto. Lascio spazio ai miei assessori, i quali nei campi specifici sono molto più informati di me. Non nego però di non aver gradito certi commenti del vostro giornale, che mi sembravano immeritati. Li ho letti con rammarico.