SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Non giocano a tennis assieme, ma si rimandano i colpi – effettati e ben taglienti. Da Giorgio De Vecchis, consigliere comunale del Pdl a San Benedetto, ad Amedeo Ciccanti, onorevole dell’Udc, e di nuovo a De Vecchis.
Che, al pari dell’altro consigliere comunale sambenedettese Daniele Primavera (sponda Rifondazione Comunista, però), affida le artigliate scritte ad una plastica ironia, che diviene però, a ben leggere, corrosivo sarcasmo.
«Onorevole, ti facevo più intelligente, pensavo glissassi, invece ha prevalso il tuo egotismo – inaugura De Vecchis, che continua poi: «Quanto alle volpi e ai polli basta vedere le storie politiche degli interessati: tu politico professionista di lungo corso, dagli albori nel Msi alla Democrazia Cristiana, già sindaco di Ascoli, già Consigliere Regionale, già senatore e ora parlamentare, oltre ad essere da anni il “padre-padrone” dell’Udc locale, noialtri, invece, tutti i coinvolti (io, Nico, Lorenzetti e ci metto anche Primavera) tutti consiglieri comunali (io e Nico da più di 10 anni) che vivono del proprio lavoro: i lettori capiranno benissimo chi è la volpe e chi sono i polli».
Dopo il preambolo, De Vecchis si diletta in tre osservazioni: la prima, «con quell’articolo non hai dimostrato nessun fatto ma hai dato solo giudizi trancianti»; la seconda: «dall’alto della tua supponenza non argomenti nulla. De Vecchis e Primavera non c’entrano niente con le beghe interne dell’Udc e sono intervenuti solo a ribadire un fatto già ampiamente assodato da tutti quelli che seguono un po’ la politica locale: tradendo il mandato elettorale ricevuto Costantini, seguendo i tuoi ordini come da lui affermato, con la sua astensione sul bilancio ha mantenuto in piedi l’amministrazione Gaspari nonostante si fosse presentato a candidato sindaco con un programma distinto e distante. Io poi non ho giudicato l’Udc, ma ho giudicato te, ma qui evidentemente hai fatto valere la proprietà transitiva: essendo tu il “padre padrone” del partito, una critica a te equivale ad una critica all’Udc».
E quindi la terza osservazione: «Mentre hai letto il commento di Primavera fai finta di non aver letto il mio che è uscito qualche minuto dopo la pubblicazione dell’articolo dove specificavo che l’Udc può allearsi con chi vuole, decideranno gli elettori, e che il tradimento del mandato elettorale è avvenuto nel comune di San Benedetto. Ti copri con la solita foglia di fico. Fai tanti giri di parole, ghirigori, frizzi, lazzi, riesumazioni (che c’entrerà Martinelli?) e chiacchiere per arrivare ad affermare che Costantini è rimasto distinto da Gaspari. Fino a prova contraria parlano i fatti: io sono rimasto all’opposizione mentre Costantini sostiene con l’astensione l’amministrazione Gaspari ed è stato affiancato da Gaspari nella sua prima iniziativa elettorale. Chi sarà il più coerente dei due? Non bisogna essere stati democristiani per capirlo! Quando parli di porte girevoli mi viene solo in mente di come hai “defenestrato” due ex coordinatori comunali di San Benedetto: Gianfilippo Fortuna e Paolo Turano. Li vogliamo sentire?»
E infine, il De Vecchis-pensiero si fa da cupo medievalista riguardo il suo (?) Pdl, leggermente più rinascimentale per l’Udc: «Come non ho paura di affermare che il mio partito, a livello locale, è un sistema feudale, allo stesso modo non ho paura di affermare che è il tuo, a livello locale, è addirittura un “principato”».
E infine: «Hai ragione: non sono abituato ad ingoiare bocconi amari, se me li propinano li sputo, ma questo non c’entra niente con la politica dei due forni, e poi ribadisco che di forno c’è ne uno solo:, il tuo, ma a quanto pare tu sei più interessato al pane: staremo a vedere chi, in caso di vittoria di Spacca, farà l’assessore esterno in regione».