ASCOLI PICENO – Il Vescovo di Ascoli Silvano Montevecchi ha incontrato nella giornata di mercoledi, presso la sala della Caserma intitolata ai “caduti di Nassirya”, i militari del 236° Reggimento Piceno e diverse personalità civili e militari e ha tenuto una conferenza sui contenuti dell’Encicilica “Caritas In Veritate” di Papa Benedetto XIV.
Tali contentuti, afferenti allo sviluppo della persona nella carità e nella verità, hanno dato lo spunto per parlare delle difficoltà prodotte da una modernità che a volte procede sfrenata e cieca verso mete illusorie, tralasciando aspetti fondamentali dell’esistenza e seminando i disagi propri di una sempre più crescente diseguaglianza sociale ed economica.
A tal proposito Silvano Montevecchi ha parlato anche della crisi economica e occupazionale diffusa in molte regioni dell’occidente ma avvertita con particoalre vigore qui nel Piceno a causa della chiusura di molte fabbriche.
«Alle imprese conviene andare a produrre altrove,- ha detto il Vescovo – ma molte di esse se ne approfittano. L’aspetto finanziario è l’unico che viene preso in considerazione, passa in secondo piano anche il prodotto. La globalizzazione non ha senso se alla base non vi è una cultura umanistica ed una coscienza condivisa».
«La vecchia classe imprenditoriale – ha spiegato ancora – aveva anche il gusto e l’orgoglio di produrre qualcosa per il territorio e creare lavoro. Oggi gli operai non sanno più neanche a chi rivolgersi, non sanno chi è il loro interlocutore o se lo sanno questi è lontano».
«Le grandi democrazie, – ha concluso il Vescovo – sono andate avanti perchè alla base c’erano grandi ideali. Un sistema che pensa solo alla ricchezza è destinato al crollo e all’implosione».
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Non mi piace il disfattismo, soprattutto se fatto di parole vuote. Per un'azienda il profitto è vitale. Senza profitto si chiude e si distrugge richezza. Se un'azienda, invece, delocalizza per sopravvivere, creerà profitto, benessere e ricchezza. Capisco che il vescovo abbia a che fare quotidianamente con persone in gravi difficoltà economiche, ma continuare a martellare le aziende è ingiusto. Ha mai provato, il vescovo, a ribaltare il proprio punto di vista? Ha mai pensato ai cittadini rumeni, polacchi o cinesi, che grazie alla delocalizzazione potranno migliorare le proprie condizioni di vita? Il suo mi sembra un discorso da politico e… Leggi il resto »
Le parole del Vescovo sono quanto mai veritiere, in considerazione della situazione complessiva di questa provincia. Mentre ciò che infastidisce maggiormente a causa della campagna elettorale in corso, è il fatto che pochi politici parlino di come si dovrà porre rimedio alla mancanza effettiva di lavoro – e di cultura/opportunità di impresa-. Da diversi giorni addirittura, sembra quasi – a detta di molti "players"- della politica e non solo, che tra breve vi sarà un nuovo boom economico favorito da investimenti a pioggia su tutto ail territorio e destinati ad ogni sorta di opera(strade, fabbricati,ferrovie, aeroporti,strutture pubbliche/ricettive/commerciali, ecc. ecc.). I… Leggi il resto »
Siamo nel 2010 e la Chiesa si ostina ancora ad attaccare la modernità come deriva di quei valori cristiani universalmente riconosciuti, senza capire che se oggi godiamo di un benessere maggiore ed abbiamo una vita più duratura lo dobbiamo allo sviluppo scientifico e tecnologico in cui l'uomo ha dato tanto di se stesso. Quando abbiamo messo da parte la ragione per abbandonarci alla fede abbiamo avuto il medioevo! Per carità non ho nulla contro gli uomini di fede, ma non usiamo tale fede come alternativa alla ragione.