SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La toxoplasmosi è una zoonosi causata da un protozoo, il Toxoplasma gondii, parassita intracellulare obbligato, che può colpire l’uomo e diversi animali quali mammiferi, uccelli, rettili e molluschi.
È il gatto l’animale che più d’ogni altro può trasmettere all’uomo la toxoplasmosi, il quale può contrarla ingerendo le cisti presenti nelle sue prede più comuni, quali roditori o uccelli, oppure attraverso l’ingestione di oocisti che contaminano l’ambiente.
Una volta infettato il gatto, domestico o selvatico che sia, diventa ospite definitivo (ospite nel quale si svolge la riproduzione sessuata del parassita) e, a sua volta, espelle le “oocisti” con le feci.
La coabitazione tra uomo e gatto non è un fattore di rischio importante per l’infezione di Toxoplasma in quanto è molto più pericoloso cibarsi di carni crude o poco cotte (per più di maiale o di agnello), di insaccati (prosciutto crudo, capocollo, salsicce, salumi in generale, carne salata ed essiccata, carpaccio ecc.), di verdure lavate male o di latticini non pastorizzati.
È un’infezione non grave, per lo più a carattere benigno e, in molti casi, asintomatica.
Quando contratta durante la gravidanza, è invece altamente pericolosa in quanto può essere trasmessa al bambino in utero, procurandogli delle lesioni che possono essere anche gravi: interruzione spontanea della gravidanza, lesioni cerebrali e ridotta capacità visiva.
Sarebbe bene conoscere prima della gravidanza, attraverso l’esame del sangue (Toxo-test,) se nel proprio siero siano presenti gli anticorpi. L’infezione contratta prima della gravidanza sviluppa una immunità che protegge da successivi contagi e impedisce pertanto la trasmissione al feto.
Il rischio per il bambino esiste solo se il contagio avviene per la prima volta durante la gravidanza.
Non esiste un vaccino per la toxoplasmosi, quindi è bene conoscere e attuare una serie di comportamenti che possono ridurre notevolmente il rischio di contrarre l’infezione.
Le alte temperature (cottura), così come le basse temperature (congelamento) eliminano il germe; la cottura a microonde, invece, non da garanzia.
Non consumare carni crude e poco cotte tipo roast-beef, bistecche al sangue, tagliata, hamburger, tartare, carpaccio, carne affumicata.
Non consumare salumi e affettati tipo salsicce, prosciutto, speck, bresaola, salame… ancor più se artigianali (quelli industriali sono molto controllati); sono concessi prosciutto cotto e mortadella.
Non consumare uova crude (zabaione, maionese).
Evitare il latte fresco, preferire quello pastorizzato o sterilizzato.
Lavare accuratamente frutta e verdura, con molta acqua corrente.
Non consumare verdure crude e frutta fuori casa o al ristorante.
Lavare bene le mani prima della preparazione dei cibi e dopo aver maneggiato carni crude.
Non lasciare cibi scoperti.
Non bere acqua direttamente dalla sorgente.
Se si ha un gatto in casa, e ancor più se vive in semilibertà, verificare che non abbia la toxoplasmosi (controllo veterinario).
Non fare uscire il gatto per evitare che si cibi di topi e uccelli o che abbia contatti con animali non controllati.
Non alimentarlo con carne cruda, ma preferibilmente con cibi secchi e ben cotti.
Indossare sempre guanti usa e getta quando si pulisce la lettiera o meglio affidare questo compito a qualcuno.
Evitare il giardinaggio o qualsiasi contatto con il terriccio; in ogni caso indossare sempre guanti e lavarsi accuratamente le mani al termine dei lavori.