CASTELFERRETTI (FALCONARA MARITTIMA) – Il freddo vento del Conero fa dispiegare le ali ai rossoblu. Definitivamente? Meglio rimanere con i piedi per terra, ora davvero dipende tutto da noi. Se il presidentissimo Sergio Spina ammonisce sul bisogno di concentrazione, e se il direttore sportivo Giulio Spadoni parla di “vivere alla giornata”, vuol dire proprio che lo sguardo non può non andare alla classifica e a quell’abisso scavato fra la Samb e la Fermana con lo sprint delle ultime giornate e gli harakiri in serie dei canarini.

Manteniamo fede agli impegni dei dirigenti di viale dello Sport, però, e più che ai suicidi calcistici degli altri guardiamo a questa Samb che non ne sbaglia una. Grande squadra, concentrata, vincente. Peccato che sia Eccellenza, perchè una squadra così sarebbe competitiva anche in serie D. E persino sopra. Fatecelo dire con estrema soddisfazione e voglia di rivincita dopo gli incubi calcistici del recente passato. Ma per caso vogliamo negare che Cacciatore e soci avrebbero rifilato filo da torcere e probabilmente anche alcune pappine alla squadra grigia e triste dell’anno scorso?

Noi crediamo di sì. Mister Palladini non lo sappiamo, troppo gentiluomo per coinvolgerlo in discussioni del genere, meglio lasciarle all’immaginazione di cronisti che tornano a respirare aria di puro calcio attorno alla Samb. Aria di calcio, aria di amore per la Samb e di futuro da afferrare.

Sappiamo però che ha un grande merito, l’Ottavio nazionale. Aver forgiato un gruppo? Certo, ma è definizione banale e trita. La verità, il concetto profondamente reale, è che ha dato la testa giusta ad un undici di categoria superiore. Permettendo ai suoi giocatori di non temere nessuno e badate, sarà pure Eccellenza ma il livello è altissimo. Non si scherza, e la piccola Castelfrettese lo ha dimostrato.

«Alleno ragazzi eccezionali, sanno che qui di facile non c’è nulla. Le squadre che incontriamo sono attrezzatissime, vuoi perchè le sei retrocessioni fanno giocare tutti all’arma bianca, vuoi per le regole sugli under. In serie D se ne devono schierare cinque, in Eccellenza due. Vuol dire che molti giocatori di categoria lì non trovano spazio e scendono a giocare in questo campionato. E il livello medio si alza».

Scaltrezza nel far gol pur nell’occasione meno limpida del primo tempo, soddisfazione per aver saputo giostrare su un terreno di gioco piccolissimo, buon giudizio sulla difesa rossoblu. Palladini veramente non potrebbe esigere di più. Peccato per l’espulsione di D’Angelo – scelta affrettata dell’arbitro? Già, ma quel fallo del “puffo” era evitabile eccome – e per l’ammonizione di Cacciatore. Entrambi salteranno Samb-Urbino di domenica prossima. In un Riviera che Sergio Spina vuole pieno: «Organizzeremo qualcosa con le scuole, credo. Voglio più gente allo stadio, l’Urbino deve salvarsi e avrà il coltello fra i denti. I dieci punti sulla Fermana? Si fanno in tre partite, e dobbiamo andare a Fermo per lo scontro diretto. Che nessuno provi neanche lontanamente ad abbassare la guardia. Tutto può succedere, nel calcio, quindi attenzione».

Sulla stessa linea Spadoni: «Rimangono nove partite, 30 punti a disposizione. Restiamo attenti e vigili. Per oggi siamo soddisfattissimi, abbiamo violato un campo dove la Castelfrettese ha fatto 28 dei suoi 29 punti in classifica».

Onore alla squadra del mister Simone Bellagamba e del simpatico capocannoniere-direttore sportivo Marco Principi, che qualcuno negli spogliatoi invitava a dare il suo contributo alla Samb in futuro. Lui si schernisce: «Qui c’è il campo piccolo, al Riviera come potrei segnare?».

Il trainer della Castelfrettese Bellagamba è rammaricato per quel gol preso nel finale del primo tempo. «Andare al riposo sullo zero a zero sarebbe stata tutta un’altra cosa. Poi la Samb ha mantenuto l’equilibrio, ma noi siamo scesi in campo bene e non abbiamo nulla da rimproverarci. Vi sono piaciuti Cruz Pereira e Marchegiani? Anche a me, ma se avessero segnato mi sarebbero piaciuti ancor di più».