SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Una battaglia senza simbolo di partito». Dante Merlonghi definisce così la propria campagna “anti-nucleare” attivata nella mattinata di venerdì e che sfocerà nella consegna al Governo delle firme raccolte, una volta che queste raggiungeranno quota 20 mila sottoscrizioni.

«Se ci metteremo meno di dieci giorni di tempo ad accumularne almeno 10 mila, la protesta sarà più viva», continua l’esponente dell’Idv, che ha potuto contare su una prima adesione d’eccezione, come quella del sindaco Giovanni Gaspari, che quasi certamente sarà seguita tra qualche giorno da quella di Gian Mario Spacca: «Il presidente si è già detto contro un’eventualità che si rivelerebbe preoccupante per San Benedetto. Esistono fonti alternative al nucleare, perché non sfruttarle?».

Già domani, presso la rotonda di Porto d’Ascoli sarà possibile firmare la petizione, «più importante della gara in vista delle Regionali», che lo vedrà protagonista. «La zona della Sentina – spiega ancora Merlonghi – è in piena città, è territorio abitato. Se in passato le amministrazioni si fossero date una mossa proponendo progetti ed ipotesi infrastrutturali, oggi non saremmo in queste condizioni. Non si può scherzare».

L’Idv dice quindi un secco “no” ad ogni volontà di nucleare, nonostante l’Udc – suo alleato nelle Marche – a livello nazionale si sia mostrato invece più volte favorevole a questa ipotesi: «Casini in alcune regioni appoggia la sinistra, in altre la destra. Noi, al contrario, le idee le abbiamo chiare».

Infine un’ultima provocazione verso i sostenitori “dell’atomo”: «Che si facciano avanti. Che fondino un comitato, che concretizzino il loro assenso. Non ho visto nessuno impegnarsi in questo senso».