MONTEPRANDONE – In merito al concorso pubblico oggetto di polemiche negli ultimi giorni, riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata da Anna Maria Rupilli, capogruppo consiliare della lista “La Nostra Città”, al sindaco di Monteprandone Stefano Stracci
La presente è al fine di chiarire la posizione dei Consiglieri de “La Nostra città”, dell’omonimo Comitato nonché della sottoscritta in merito alla questione concernente il concorso pubblico per Istruttore Tecnico a tempo determinato che si è svolto a dicembre 2009 e la riunione convocata per la giornata di sabato 6 febbraio 2010.

La nostra sedia sabato resterà vuota, in quanto non parteciperemo per principio alla riunione. Questa non vuole essere un’assenza “indifferente”, bensì, un modo elegante ed icastico per palesare il fatto che non condividiamo, nella maniera più assoluta, il modus con cui è stata condotta l’intera vicenda.

In primis, non riteniamo che la valutazione di professionisti qualificati competa ad organi politici. La capacità professionale di un soggetto non è un’opinione è un dato di fatto oggettivo. L’opinione concerne piuttosto la condivisione dell’ideale di giustizia, che deve permeare la regolarità della valutazione. Su ciò vigila la magistratura nelle opportune sedi.

I candidati, secondo il nostro modesto parere, non hanno bisogno di “tavole rotonde mediatiche”, ma di risposte serie e competenti. In una frase: servono valutazioni non opinioni.

Riteniamo, comunque, che certe vicende non vadano chiarite con mere conferenze stampa, e soprattutto, che non debba mai venire a mancare il rispetto nei confronti di professionisti che partecipano a concorsi pubblici. La stampa, la Tv ed internet hanno il compito di informare e divulgare notizie non di indire plebisciti e referendum sulla valutazione delle capacità professionali. Il Consiglio Comunale è eletto a suffragio popolare. La capacità dei tecnici, invece, la si valuta sulla base di requisiti professionali. Questo è compito di organi qualificati ed esperti.

Si discute di rispetto nei confronti del vincitore ma non spetta a noi ribadire che non si può tralasciare quello per gli altri concorrenti, deridendo eventuali errori con strumenti di informazione telematica.

Vi sono dei fatti apparentemente incontrovertibili:

1. è stato ammesso all’esame orale un unico candidato
2. il candidato ammesso prestava già la propria attività al Comune di Monteprandone
3. la totalità degli altri concorrenti non ha conseguito neppure il punteggio necessario per accedere all’esame orale
4. il vincitore è esponente politico.

Questi sono fatti idonei a suscitare se non dubbi, quantomeno perplessità, più o meno condivisibili ma sempre lecite, dato che, se il diritto alla critica è sacro ed inviolabile figurarsi quello a nutrire e palesare mere perplessità.

Per valutare se tutto quanto sopra elencato sia frutto di mera “coincidenza” occorrerebbe la valutazione di esperti esterni alla nostra amministrazione.

La serietà, che non è sinonimo di “coraggio” bensì di correttezza prima ancora che di giustizia, deve consistere, non nel convocare una riunione con conseguente conferenza stampa nella quale giustificare l’operato del Comune di Monteprandone, bensì nel sottoporre gli elaborati all’analisi di terzi qualificati e soprattutto estranei a qualunque logica politica.