SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Finisce amaramente l’avventura bulgara al Botev Plovdiv di Enrico Piccioni e della pattuglia di giocatori italiani. Non bastasse il pessimo andamento in campionato (la squadra giallonera, attualmente ferma per la sosta del campionato dopo la fine del girone d’andata, è ultima con soli 7 punti), alla fine sono venuti a galla i problemi economici (così gravi che sono state addirittura tagliate le forniture di elettricità e acqua) della società del patron Dimitar Hristolov, da mesi sul punto di passare a una cordata italiana guidata da Marco Ornella.
Saltato l’affare, ben 16 tra i giocatori del Botev, che da settembre non percepivano gli stipendi, hanno chiesto e ottenuto la rescissione del contratto dagli organi di giustizia bulgari: tra loro quasi tutti i giocatori della numerosa colonia italiana sbarcata in Bulgaria, tra cui gli ex rossoblu Ciro Sirignano, Emanuele Morini e Fabio Tinazzi. Anche lo stesso Piccioni ha ottenuto la rescissione.
Sirignano mastica amaro: «La società non ha rispettato nessuna delle promesse fatte. Ora non è facile trovare un’altra squadra, speriamo bene». Mentre Alan Carlet, intervistato dal sito bulgaro News4000.bg, punta il dito contro la cordata italiana: «Prima di arrivare al Botev non avevo mai sentito parlare di questi imprenditori, poi ho chiesto in Italia e ho saputo che non godono di buona reputazione».
Il presidente della Federazione bulgara Borislav Mihaylov è perentorio: «Il Botev rischia di sparire dalla mappa del calcio: se non pagherà gli stipendi arretrati entro il 15 febbraio non prenderà parte al girone di ritorno». Girone che inizierà il 25 febbraio, ma per quella data c’è il rischio che il Botev non esista più.