SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Aumenta l’allarme per il punteruolo rosso. Il micidiale parassita di molte specie di palme sta infatti continuando a “mietere” vittime in Riviera, e la Confindustria locale vuole scendere in campo e trovare soluzioni.

«Siamo in piena emergenza ed andando avanti così rischiamo di perdere il simbolo della nostra città», ha affermato preoccupato Marco Calvaresi del settore Turismo dell’associazione, che ha poi lanciato una provocazione: «Perché non chiedere l’istituzione di un fondo per “calamità naturale”? In fondo anche questa è un’emergenza».

«Aspetterei tempi migliori», gli ha subito risposto il presidente provinciale Bruno Bucciarelli. «Non è infatti il momento più idoneo per certe richieste».

Resta comunque da parte di quest’ultimo il desiderio di porre un concreto rimedio al problema. Mediante altri incontri pubblici, dopo il convegno tenutosi recentemente a Sanremo o magari interpellando stavolta, oltre alle istituzioni, anche i privati. Sono infatti le palme dei giardini non comunali ad essere prese di mira da Confindustria, che spesse volte contaminano quelle piantate sul suolo pubblico. «Il problema è che molti fanno finta di nulla. I cittadini che hanno il problema in casa per evitare spese tendono a tacere. Il Comune deve al contrario essere informato per combattere il problema».

«Occorre trovare un sistema costrittivo di denuncia – continua Bucciarelli – a fronte dell’assenza di risposta del privato». E a chi gli domanda se non sia aspettato troppo prima di intervenire sulla vicenda “punteruolo”, replica prontamente: «Non siamo stati con le mani in mano. Non possiamo sostituirci a chi deve lavorare in questo senso, possiamo semmai supportarli cercando con loro di porre rimedio».

Ecco allora che il territorio si è da tempo mobilitato per avviare un Comitato Tecnico Scientifico di ricerca delle possibili soluzioni. Per il futuro infine, non si esclude un’ipotetica protezione delle palme con una rete fitta che impedisca l’attacco di coleotteri.