SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Occupazione del suolo pubblico nei locali, nei bar e nei ristoranti. Ben vengano le nuove regole comunali, ma che siano certe, ben calibrate e attente al decoro urbano. Sono le richieste che da tempo la Confcommercio porta avanti nei confronti dell’amministrazione comunale.

Già, perchè la questione dei gazebi e dei tavolini all’esterno dei locali sambenedettesi non è scoppiata come fulmine a ciel sereno nella plumbea mattinata del 25 gennaio, fra sequestri, verbali, rimozioni forzate e ordinanze della Procura. L’iter del nuovo regolamento è questione annosa. Partì nel 2007 poi, sembra a causa di divergenze nella maggioranza, è stato messo “in congelatore” in attesa di tempi più maturi. Ora quei tempi sembrano essere arrivati e prima del consiglio comunale dell’otto febbraio il nuovo regolamento approderà in commissione consiliare.

Ma intanto la Procura ha fatto calare la scure sui locali di corso Secondo Moretti e vie limitrofe.

Abbiamo chiesto un parere a Maria Angellotti, direttore della Confcommercio locale. «Da tempo trattiamo con il Comune presentando le nostre osservazioni sul nuovo regolamento. Cerchiamo una norma generale che dia possibilità a tutti gli esercenti, in una maniera proporzionata alla zona in cui sorgono le loro attività. Senza fare figli e figliastri. Chiediamo norme certe, che incentivino il rispetto delle norme igieniche e di decoro urbano. Norme che permettano agli imprenditori di lavorare tranquilli, perchè San Benedetto fonda la sua economia sul turismo e sul commercio».

UNA PRECISAZIONE Una cosa sembra di capire. Il Comune negli ultimi tempi non ha rinnovato le autorizzazioni di sua competenza per l’occupazione del suolo pubblico. E va bene. Ma i gazebi sequestrati lunedì erano presenti da periodi molto anteriori al mancato rinnovo. E sembra che siano proprio i gazebi la “pietra dello scandalo”, giudicati cioè come abusi edilizi realizzati senza permesso di costruire. Quindi non si tratterebbe solo di occupazioni irregolari dello spazio pubblico, ma anche di costruzioni abusive di manufatti.