ASCOLI PICENO – E’ stato approvato il bilancio di previsione della Provincia di Ascoli con i voti favorevoli di tutta la maggioranza, quelli contrari dell’opposizione e con l’astensione dell’Udc.
La manovra prevede spese correnti per 52 milioni, di cui 18 destinati al personale. Drastici i tagli (60%) agli investimenti, a cui sono destinati 13 milioni. «Necessaria e indispensabile una manovra di rigidità economica, – sostengono il presidente Piero Celani e l’assessore al Bilancio Crescenzi – con la volontà però di lasciare il bilancio aperto ad almeno una variazione al mese» .

Polemico invece in una nota l’ex presidente Massimo Rossi sulla presunta assenza di progettualità della nuova previsione di bilancio e sulla mancata approvazione di alcuni emendamenti presentati: «Ciò che rende la situazione ancora più inaccettabile – dice l’esponente di Rifondazione – è che non si è voluta neppure cogliere l’occasione che la minoranza, in uno spirito costruttivo e nel primario interesse dei cittadini, ha offerto all’Amministrazione con la presentazione di vari emendamenti che con un limitato impatto finanziario avrebbero ridato dignità al bilancio, salvaguardando e sviluppando qualificati progetti per il futuro del nostro territorio».

Respinti gli emendamenti sul Parco Marino e in favore dell’agricoltura biologica, mentre è stato approvato, pur con un dimezzamento dell’indennità, quello di sostegno alle “rete della cultura scientifica”.
«E’ stata inspiegabilmente bocciata – continua Rossi – la proposta di sostegno al progetto di accoglienza sanitaria dei bambini Saharawi che, attivo nel nostro territorio da circa dieci anni, ha ridato speranza a tantissimi bambini affetti da gravi patologie».
«Ma la bocciatura più clamorosa – conclude – è quella del progetto per un impianto fotovoltaico su un immobile di proprietà della Provincia (Palazzo del Lavoro a Porto D’Ascoli) dove non c’erano passivi, ma al contrario avrebbe portato nelle casse della Provincia un saldo attivo fra la rata del mutuo ed il contributo in conto energia erogato dallo Stato, oltre al risparmio dell’utenza elettrica dell’edificio stesso.»

Respinti anche i sei emendamenti presentati dal Partito Democratico. Alcuni riguardavano politiche per la famiglia e il finanziamento di un ulteriore milione di euro per le borse Work Experience che attualmente coprono soltanto 140 progetti su oltre mille che sono presentati.