MILANO – «Abbiamo voluto mettere in atto una strategia di comunicazione che punti ad un riposizionamento della nostra Regione sul fronte del sentimento dei marchigiani verso se stessi, della percezione del resto del Paese verso le Marche e del mercato turistico internazionale». Parole di Gian Mario Spacca, pronunciate all’anteprima nazionale di “Marche – le scoprirai all’infinito”, lo spot di promozione territoriale avente come protagonista l’attore statunitense Dustin Hoffman.

Una pubblicità capace di far discutere ancor prima di essere ufficialmente trasmessa sul piccolo schermo, ma che secondo Spacca rappresenta «un salto di paradigma e un’opportunità di modifica del profilo regionale».

«Nonostante la straordinaria qualità della vita – continua – i marchigiani posseggono però il piacere della ritrosia, della minimizzazione, dell’umiltà. Virtù che, in un sistema globale, narcisistico e fortemente competitivo, rischiano di impoverire le nostre opportunità».

Il Presidente risponde poi a Mina, autrice nelle settimane scorse di un polemico articolo pubblicato su “La Stampa”, nel quale bocciava senza appello la performance di Hoffman, la cui recitazione della poesie “L’infinito” veniva accostata nientemeno che a Ollio.

«Siamo la regione più manifatturiera d’Italia e il made in Italy all’estero è per lo più made in Marche. C’è dunque sconcerto nel pensare che una grande cantante si sia meravigliata che dopo tanti anni di silenzio si levi una voce creativa che richiami provocatoriamente l’attenzione su una comunità che vuol essere protagonista non solo del proprio futuro, ma anche di quello di un Paese alla disperata ricerca di modelli virtuosi. Lo spot è una metafora della difficoltà che ha una persona nel comprendere la nostra Regione, anche se quando ci riesce prova una grande soddisfazione, come quella dell’applauso finale (all’interno del Teatro Ventidio Basso di Ascoli, ndr)».

Un ringraziamento va da Spacca invece infine a chi, al contrario, ha apprezzato l’idea di affidare il lancio delle Marche a una poesia e ai versi di Giacomo Leopardi. «Siamo felici che numerosi letterati, tra cui il Presidente dell’Accademia della Crusca Francesco Sabatini, abbiano apprezzato questo sforzo. Fa piacere che questi versi oggi narrino la visione più qualificata della nostra comunità. E’ un invito a venire nelle Marche, a scoprirle, superando le difficoltà che esistono per arrivarci, per comprendere la loro storia e la loro cultura, il suo modello policentrico opposto a quello metropolitano oggi dominante»