ASCOLI PICENO – Consentire alle giovani coppie e alle famiglie a basso reddito di abitare per dodici anni in una casa in centro con un canone di affitto contenuto; ripolare il centro storico di giovani nuclei familiari, sempre più costretti dalla crisi e dai prezzi alti a spostarsi in perifera o nei comuni limitrofi; favorire e diffondere la cultura della convivenza solidale e dei buoni rapporti di vicinato.
Questi gli obiettivi dell’ambizioso e pioneristico progetto Abitiamo Insieme Ascoli che la Fondazione Carisap sta portando avanti insieme alla Fondazione Housing Sociale.
Il modello di Housing sociale, che oltre a permettere alle giovani coppie e alle familglie di contenere i costi di locazione favorisce l’integrazione e la buona convivenza tra di esse, si sta sempre più diffondendo in Europa e anche in Italia comincia a muovere i primi passi.
Oltre alla residenza, infatti, si offrono spazi comuni e servizi che i condomini potranno gestire secondo le esigenze comuni, cercando in questo modo di valorizzare forme di cooperazione e di buona convivenza.
«I costi di affitto del centro storico di Ascoli non consentono alle giovani coppie con redditi limitati di affittare o comprare case e questo sta causando nel tempo uno spopolamento preoccupante che rischia di compromettere il ruolo di luogo propulsivo e dinamico che esso rappresenta per la città» ha spiegato il presidente della Fondazione Vincenzo Marini Marini che insieme al segretario generale Fabrizio Zappasodi e agli architetti Monica Moschini e Giordana Ferri ha illustrato i dettagli del progetto.
«Non si tratta esclusivamente di dare una casa – ha aggiunto Marini Marini – ma di lanciare anche un messaggio culturale alla comunità cittadina, affinchè il nostro sia un punto di partenza e non di arrivo».
Gli appartamenti, bilocali e trilocali di diverse metrature, sono stati realizzati in una storica palazzina sita al numero dieci di Corso di Sotto, in pieno centro storico, e i prezzi di affitto vanno dai 150 ai 380 euro. E’ disponibile anche un posto auto per ogni appartamento. L’investimento complessivo da parte della Fondazione si aggira sui 6,5 milioni di euro.
Al termine dei dodici anni le famiglie devono lasciare la casa e non è possibile acquistarla. Attraverso una raffinata operazione bancaria in accordo con un istituo tedesco, però, potranno decidere di far maturare negli anni una sorta di “tesoretto” con il quale potersi trovare avvantaggiati nell’eventuale futuro acquisto di una nuova residenza.
Il progetto è dedicato ai coniugi, alle coppie stabilmente conviventi da almeno tre anni e alle coppie in procinto di sposarsi. Requisiti indispensabili sono, per almeno uno dei due componeti della coppia, quelli della cittadianaza italiana, del possesso della residenza o dell’attività lavorativa o della rete parentale in uno dei trentotto comuni del territorio di competenza della Fondazione, mentre la somma del reddito complessivo lordo annuo dei componenti del nucleo deve essere compresa tra i diciotto e i cinquanta mila euro, alla quale va detratta una somma di 1.500 euro per il primo figlio, e 1000 euro per ciascuno degli altri figli.
I termini di scadenza della domanda sono fissati per il 31 marzo del 2010; nei mesi di maggio e giugno sono previsti degli incontri durante i quali un’apposita commissione selezionerà le adesioni valutando, previo rispetto dei requisiti minimi, la reale volontà di condivisione del progetto da parte delle coppie che hanno ne fatto domanda. A novembre è prevista la consegna delle abitazioni con il pagamanto del primo affitto a dicembre.
Maggiori dettagli sono disponibili consultando il sito internet www.abitiamoinsiemascoli.it o telefonando al numero verde gratuito 800864579.
Per promuovere l’iniziativa la Fondazione ha organizzato un concerto di Elio e le Storie Tese il 20 gennaio al Teatro Ventidio Basso con ingresso gratuito a partire dalle ore 20 fino ad esuarimento dei posti disponibili.
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