GROTTAMMARE – La crisi piega, ma non spezza. Sempre combattivi i lavoratori che hanno perso il posto, fra cui in prima fila quelli della Itac di Grottammare che, proprio lunedì 11 gennaio, hanno nuovamente incontrato i sindaci di Grottammare e San Benedetto del Tronto, Merli e Gaspari, per discutere e richiedere il prolungamento degli ammortizzatori sociali in attesa di una ripresa in termini lavorativi, «quantomeno il tempo necessario a “inventarsi” un lavoro, visto che trovarne al momento è praticamente impossibile», affermano.
Già, perché attualmente trovare un lavoro non è semplice: oltre che per la crisi, il problema sembra essere anche strutturale nel Piceno, per cui i dipendenti della Itac non vedono certo rosa (ricordiamo l’azienda è in procedura concorsuale ed i 60 lavoratori sono in cassa integrazione da circa un anno), per una «pressoché totale assenza di un serio programma di riqualificazione: come immaginano i nostri politici che i lavoratori possano tornare “sul mercato”? Come pensano di attrarre nuovi investimenti, se il territorio non dispone – anche – di una manodopera aggiornata e competitiva?».
Per questo è stato chiesto ai sindaci un sostegno istituzionale per la richiesta della cassa integrazione in deroga, che verrà presentata nei tempi e modi previsti dalla legge, oltre che l’adozione di misure in favore dei lavoratori. Nei limiti di competenze e possibilità, Luigi Merli e Giovanni Gaspari hanno, come in passato, dichiarato la loro disponibilità.
Di recente si è positivamente concluso a Roma, presso il Ministero del Lavoro, l’iter per la prima proroga semestrale, per cui i dipendenti ringraziano l’impegno della Rsu e di Floriano Canali della Uil, Paola Giovannozzi della Cgil e Marsilio Antonucci della Cisl, oltre che dei Funzionari del Ministero. Ringraziamenti anche per il Presidente della Provincia Piero Celani «per aver mantenuto l’impegno preso dalla precedente Giunta sui corsi, e per il tavolo istituzionale concessoci a suo tempo: chiederemo di incontrarlo nuovamente al più presto per ottenere il suo fondamentale sostegno in vista della richiesta di deroga».
«Dovremo presentarci ancora al Ministero del Lavoro – spiegano – poiché la Itac ha un’altra sede produttiva situata in Veneto e quindi gli accordi devono essere sottoscritti a Roma. Comunque i fondi per la deroga figurano anticipatamente stanziati dal Governo, e al Ministero abbiamo già verificato la disponibilità. Siamo fiduciosi che ciascuno farà la sua parte».
«Emblematico – continuano – il motivo del ritardo con cui Giovanni Gaspari è intervenuto alla riunione: trattenuto al Comune di San Benedetto del Tronto da un cittadino disoccupato che, ormai alla “disperazione” (come, senza enfasi, ma semplicemente rappresentando la realtà, l’ha definita il sindaco), chiedeva un lavoro, minacciando in caso contrario di “non muoversi di lì”. Siamo a questo, ormai».
All’incontro con i sindaci Luigi Merli e Giovanni Gaspari erano presenti per la Uil, Floriano Canali, Alessandro Argieri, Paolo Mascaretti, Diego Arquilla; per la Cgil, Paola Giovannozzi, Alberto Bondini, Roberto Casagrande.
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Consentiteci una precisazione
non di poco conto:
i dipendenti della Itac ammontano a n. 160
e non 60, come riportato nell'articolo.
Ringraziamo sempre e comunque SBToggi,
per la celere e puntuale
pubblicazione dei nostri articoli.
La RSU-Itac
Mi scuso, mi è saltata una cifra, grazie per la precisazione