TORTORETO – Licenziato perché al di fuori dell’orario di lavoro balla vestito da donna in alcuni locali del posto. E’ la vicenda che ha visto involontario protagonista Giuseppe, 34 anni, commesso a Tortoreto in un punto vendita di una catena commerciale di prodotti di igiene personale e pulizia per la casa. I titolari della società avrebbero visionato un video su Youtube nel quale il giovane si esibisce nei panni di una drag queen (termine inglese che indica un attore o un cantante, non necessariamente gay, che si esibisce in spettacoli con eccentrici abiti femminili) e da qui sarebbe partita la decisione per il licenziamento.
Ufficialmente la lettera è stata notificata poiché il 34enne si sarebbe esibito in una serata che rientrava in un periodo di malattia seguito ad un incidente stradale. Il lavoratore in pratica, stando in malattia, non avrebbe dovuto essere in discoteca. «La motivazione ha uno sfondo palesemente discriminatorio – dice l’avvocato Sigmar Frattarelli – poiché una semplice esibizione canora in un locale e al di fuori dell’orario di reperibilità non può essere motivo di licenziamento».
Giuseppe lavora da circa tre anni e mezzo nel punto vendita con un contratto a tempo indeterminato, e di sera allestisce spettacoli in locali e discoteche della costa abruzzese, con il nome d’arte di Lady Limoncella: «Nessuno si è mai lamentato di me sul posto di lavoro – afferma – e non ho mai ricevuto richiami o provvedimenti disciplinari. Molti sapevano delle mie esibizioni serali come drag queen, tanto che i clienti mi facevano anche i complimenti o mi chiamavano per spettacoli in feste private. Quello che mi è successo è ingiusto, e ho deciso di rendere nota questa storia anche per quanti subiscono e non hanno il coraggio di denunciare».
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Se si trovava effettivamente in infortunio
-e non in malattia- doveva
starsene a riposo (non necessariamente a casa), da come gli
sarà stato prescritto dai medici.
Esiste comunque un'ampio e diversificato
orientamento della
giurisprudenza nella fattispecie, a volte è favorevole
al lavoratore, altre volte no.
Buona fortuna…
francamente non capisco il motivo di tanto stupore; un dipendente dovrebbe stare a casa perché infortunato o malato perché inidoneo a svolgere le proprie mansioni di commesso ma poi la sera è in gran forma per esibirsi, saltare, ballare. E' ora di smetterla con questa ipocrisia e pensare solo ai propri diritti e non anche ai propri doveri; troppo facile pensare che c'è l'INPS che paga. Concordo con il datore di lavoro e non è il caso di strumentalizzare il caso con vicende di presunte discriminazioni; SERIETA'
…vorrei aggiungere che
se le cose stanno effettivamente
come descritte, si configurano a suo carico,
anche delle truffe a carico dell’Inail e
dell’assicurazione dell’auto che -ambedue-
lo stanno risarcendo.
Se poi al di fuori del lavoro decide di
arrotondare con lavori aggiuntivi,
questo lo fanno tantissime persone;
comunque non mi sembra che questo sia un caso di discriminazione.