SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ex parlamentari, ex assessori, ex consiglieri di maggioranza ora in minoranza. L’intervento di Claudio Benigni di cui vi accingiamo a rendervi conto senza dubbio contiene un assunto inoppugnabile. A criticare Gaspari e la sua amministrazione oggi sono molti “ex” di qualcosa. Ex parlamentari come Pietro Paolo Menzietti, ex assessori (assieme a Gaspari vicesindaco ai tempi di Perazzoli) come Nazzareno Torquati, ex consiglieri di maggioranza come Daniele Primavera, ora passato in minoranza, ex consiglieri di maggioranza che fino a prova contraria ora stanno più di là (politicamente s’intende) che di qua come Nazzareno Menzietti, Libero Cipolloni e Mario Narcisi.

L’interpretazione che poi ne dà Benigni (capogruppo del Pd in consiglio comunale) però è una spada di fuoco che siamo sicuri brucerà (politicamente) gli animi dei sambenedettesi appassionati di politica: «Nell’osservare che sono sempre gli stessi e che il loro comun denominatore è lo status di ex, mi vien da pensare che probabilmente sta nella frustrante lontananza dai posti di comando, la vera ragione di tanto rancore. Personalmente non ho dubbi sulle loro capacità e sulle loro intelligenze, per cui vorrei invitarli a recedere dal ruolo di detrattori ad ogni costo, per candidarsi a maggio 2011 creando una vera alternativa allo scempio gaspariano ed una forza di governo d’eccellenza».

Rispondendo alle critiche di Menzietti sulla “mega variante”, Benigni sostiene: «Non si tratta dei Prusst che Menzietti conosce tanto bene, dove i privati presentavano proposte sulle proprie aree. La bontà dell’accordo di programma a mio avviso non sta nel nome ma starebbe nei parametri di scambio e nei carichi urbanistici che il Consiglio Comunale sarà chiamato a valutare ed eventualmente ad approvare». L’amministrazione Gaspari ha fatto tanto e presto raccoglierà i frutti del suo lavoro, aggiunge il capogruppo del Pd: «Sulle opere pubbliche e sui piani strategici i tempi dilatati della politica (chi ha governato lo sa) hanno fatto sì che ci si trovi in ritardo ma siamo ancora in tempo per portarli a casa. Davvero tante le cose pronte (Regolamento per l’occupazione del suolo pubblico, Piano D2, Piano degli Hotel, Progetto Casa) ma per centrare questi obiettivi possibili, abbiamo bisogno del sostegno e del senso di responsabilità di tutti i consiglieri comunali che vogliano portare a termine l’impegno assunto, di governare la città».

Benigni quindi passa a “randellare” i consiglieri comunali “dissidenti” (Nazzareno Menzietti, Libero Cipolloni e Mario Narcisi): «La loro carica di consiglieri la debbono esclusivamente al signor Gaspari Giovanni che è stato eletto sindaco». Mentre Felicetti e Costantini si prendono gli elogi: «A loro va il mio plauso perché hanno dimostrato che si può essere minoranza ed allo stesso tempo operare senza preconcetti oltre che essere propositivi per il bene comune dei cittadini. Ritengo davvero inaccettabili gli attacchi che sono stati loro rivolti, rei di aver trovato condivisibile il Bilancio Previsionale 2010, senza peraltro ripudiare la coalizione di appartenenza».

L’attacco più articolato Benigni lo riserva a Daniele Primavera: «Sono perciò particolarmente dispiaciuto e sorpreso nell’apprendere che da una parte si chieda come mai la città non si indigni di fronte a questo ribaltone e dall’altra si senta offeso per l’insulto ricevuto nel corso dell’ultimo consiglio comunale. Per la cronaca il consigliere di RC, in quel consiglio intervenne e dichiarò il proprio voto contrario al Bilancio senza averne letto una riga, adducendo motivazioni generiche e fuori contesto quale ad esempio la propria contrarietà al progetto di un anno fa di Piazza Matteotti, che lui stesso condivise ed elogiò pubblicamente».

Contraddittorio, secondo Benigni, Primavera lo sarebbe stato anche sull’atto di indirizzo per trovare l’area da donare alla Fondazione Carisap per la “Grande Opera”: «In due separate riunioni comunali non aveva posto alcun veto sull’ipotizzato accordo di programma. Oggi dichiara pubblicamente il contrario definendo noi come dei “ricattati“, senza attendere che il Consiglio ne valuti la coerenza con lo Schema Direttore, la sostenibilità urbanistica e la convenienza per l’interesse pubblico. In definitiva, dal consigliere Primavera mi sarei aspettato maggiore coerenza e meno inciuci col centrodestra, come non mi aspettavo l’assurda pregiudiziale posta sul sindaco Gaspari che rischia di creare un effetto boomerang sullo stesso consigliere, da parte di tutte le forze del centrosinistra, nell’ottica di future alleanze».

Il messaggio è chiaro, fuor dal politichese. Benigni pare proprio voler dire “caro Primavera, se continui così il centrosinistra ti dimenticherà e ti lascerà a casa”.