MARTINSICURO – Il Tar annulla il bando per l’assegnazione all’Anffas dell’area demaniale sulla quale si sarebbe dovuto costruire lo stabilimento balneare “Adriatico Handisport 2000”. Tutto è nato da un ricorso presentato da una cooperativa di Martinsicuro, la Golden Star, per la quale il bando, concepito per associazioni che operano con disabili, sarebbe stato troppo restrittivo ai fini della partecipazione pubblica.

Il Tar ha accolto il ricorso e il bando è stato annullato. Di conseguenza l’Anffas si ritrova ora a non avere più la concessione e l’autorizzazione per la costruzione dello stabilimento, che sarebbe dovuto sorgere sulla rotonda del lungomare in prossimità di via dei Pini.  

Il progetto è stato fortemente voluto dall’associazione truentina, che nel corso degli anni si è dovuta confrontare con lungaggini burocratiche, disguidi, incomprensioni, ritardi nelle autorizzazioni, che hanno fatto allungare oltremodo la tempistica della realizzazione. Lo scorso anno, quando sembrava finalmente che tutto si fosse risolto, con lo stabilimento che si apprestava ad essere costruito per l’estate 2009, a tornare a complicare le cose ad aprile ci si era messo pure il terremoto, che aveva fatto perdere una parte della documentazione progettuale tra gli uffici distrutti del palazzo della Regione all’Aquila. E proprio quest’ultima vicenda è risultata fatale, perché come affermato dalla presidente dell’Anffas Danila Corsi «se non ci fosse stato il terremoto, a quest’ora lo chalet sarebbe già stato realizzato, e il provvedimento del Tar sarebbe arrivato troppo tardi, risultando in qualche modo vano».

Che fare ora? L’amministrazione Di Salvatore sta consultando i legali del Comune e si cerca la via più breve per risolvere la spinosa questione. Impensabile impugnare la sentenza ricorrendo al Consiglio di Stato, poiché per arrivare alla decisione si dovrebbe attendere almeno un anno e mezzo, o anche due. Più percorribile invece sarebbe la strada attraverso cui destinare nel Piano Spiaggia più concessioni alle associazioni, tra le quali quindi rientrerebbe anche l’Anffas.