SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Che analisi effettuate sui pesci abbiano dato esiti confortanti fa piacere a tutti e soprattutto a quelli che si sono adoperati per avere maggiore cautela nell’intervenire sulla nostra costa»: l’ex assessore Nazzareno Torquati, che ha espresso dure critiche nei mesi scorsi in merito alle operazioni della cassa di colmata a nord del porto di San Benedetto e al ripascimento con sabbie scure nel sud delle Marche, risponde all’assessore dei Verdi Paolo Canducci che aveva espresso un commento positivo in merito ai risultati di analisi condotte di recente sul pesce catturato entro le tre miglia dalla costa. Nonostante l’esordio, Torquati continua scrivendo che «i dubbi permangono perché queste analisi non sono state fatte in maniera specifica per vedere gli effetti della cassa di colmata ma per la valorizzazione del pesce adriatico nell’ambito del Parco Marino del Piceno».
«Inoltre le critiche mosse hanno sempre riguardato i caratteri chimici e batteriologici dei fanghi inquinati del porto di Senigallia versati nella cassa di colmata che sicuramente, almeno fino a quando l’opera di inertizzazione non sarà ultimata, rappresenta un serio pericolo di inquinamento con il suo altissimo contenuto di spore batteriche – fa notare Torquati – A quanto sembra le analisi chimico-batteriologiche non sono state effettuate e hanno riguardato esclusivamente i metalli pesanti presenti nei pesci e già averne riscontrati, anche se in misura tollerata dalla normativa, fa nascere preoccupazione perché i pesci analizzati sono in gran parte giovanili e come si sa i metalli pesanti non sono fisiologici nei pesci».
«Sarebbe interessante confrontare i dati riscontrati con quelli di cinque fa o in periodi precedenti per avere una certezza che non sia in atto un lento inquinamento del mare – conclude l’esponente del Comitato difesa della Costa Picena – Chi ha contestato l’operazione cassa di colmata e poi il ripascimento delle spiagge di Grottammare e Cupra rappresenta quella parte della città che ha a cuore il suo futuro e che non tollera nessuna forma di alterazione della natura costiera che è anche sotto procedura per essere Parco Marino e non merita di essere continuamente insultata dall’assessore Canducci (che aveva parlato di “scienziati improvvisati”, ndr) predica bene per avere i voti ambientalisti e razzola male per riconoscenza nei confronti dell’ assessore regionale all’ ambiente. Se fosse stato veramente ambientalista convinto e non un politico in carriera sarebbe stato con noi in prima fila a contestare questi scempi alla natura e non ad arrampicarsi sugli specchi per giustificarli».
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Non dimentichiamoci del ripascimento di sbt,fatto sia dalla giunta di destra che di sinistra con la (sabbia)dell'imboccatura del nostro porto,CHE SPETTACOLO
condivido ciò che ha detto l' amico Nazzareno!!! l' assessore Canducci deve in primo luogo rispettare le idee, le preoccupazioni ed i pensieri degli altri, senza offendere…….." scienziati improvvisati" se si sente capace di rispondere tecnicamente a suo nome, lo faccia!!?? siamo e sono ancora in attesa delle risposte chiarificanti in materia della inertizzazione della cassa di colmata e che proprietà strutturale ha?? del trattamento dell' acqua "sofisticato" che và a servire il mercato ittico (100000/00 euro per la manutenzione ordinaria annuale) aspirata a dieci metri dalla stessa!!! per non parlare del ripascimento…tutto dovuto. saluti
( Renato Palestini)
Più di un terzo degli oltre 1000 scienziati che lavorano all'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale italiano sono a rischio disoccupazione. Duecento persone sono state già licenziate quest'anno, e altre 250 potrebbero vedere il mancato rinnovo dei loro contratti temporanei nel 2010 – "Don't shoot research, Italian Environmental Scientists Protest". E' la politica che a braccetto con i grandi poteri economici decide sulla vita o sulla morte della ricerca scientifica (non solo nel nostro paese) per cui nella norma essa non è quasi mai completamente libera e indipendente, per cui: VIVA GLI SCIENZIATI IMPROVVISATI. Certamente improvvisati nei… Leggi il resto »
Comunque serve un terzo braccio del porto per migliorare il servizio turistico di San Benedetto del Tronto con delle aree commerciali. Ancona, Civitanova Marche, Pescara,Ortona,Giulianova e da quest'estate anche Porto San Giorgio ha il collegamento navale con la Croazia, da noi se ne parla da trent'anni…
L'assessore Paolo Canducci fortunatamente è GIOVANE atipico per la politica italiana fatta di inciuci e regressi, lui si occupa seriamente e con amore per l'interesse della nostra città con iniziative forti e coraggiose, il terzo braccio sà da fare…
ma per piacere……. per fare il terzo braccio bisogna formare una struttura idonea, per renderla recettiva per qualsiasi tipo di cabotaggio!!!( si ha bisogno di progettazione di base, conforme alla normativa del codice delle opere marittime e della navigazione)!!!! a San Benedetto i collegamenti con l' aliscafo con ex Iugoslavia l' abbiamo avuto qualche decennio fà, uno su tutti Porto S. Giorgio è recente ( anni 80/90) frutto in parte di soldi dei privati che ci hanno rimesso l' osso del collo, come porto turistico sta (un miglio) davanti a noi!! ma ci rendiamo conto che se vanno via i… Leggi il resto »