COLLI DEL TRONTO – Dopo il decreto approvato dalla Camera dei deputati il 19 novembre scorso, che prevede nel giro di due anni l’affidamento dei servizi pubblici locali, tra cui l’acqua, ai privati, il comune di Colli scende in campo in favore della ripubblicizzazione del servizio idrico.

Nella seduta di consiglio del 22 dicembre, i consiglieri di maggioranza hanno dichiarato l’acqua un bene comune, essenziale ed insostituibile per la vita di ogni essere vivente, oltre che un diritto universale, inalienabile e indivisibile dell’uomo. In quanto bene comune dell’umanità, l’acqua appartiene a tutti e non può essere di proprietà di nessuno. Per garantirne un accesso equamente condiviso, occorre che l’acqua non diventi una merce, motivo per cui si dichiara il servizio idrico integrato un servizio pubblico privo di rilevanza economica.

Per confermare tali principi, il consiglio comunale di Colli si impegna a costituzionalizzare il diritto all’acqua, riconoscendo nel proprio Statuto comunale l’accesso all’acqua come diritto umano universale e inalienabile. Al tempo stesso, cercherà di promuovere nel proprio territorio una cultura di salvaguardia della risorsa idrica, e di sensibilizzare i cittadini sull’importanza di ridurre i consumi di acqua in eccesso.

Con questo provvedimento, inoltre, che verrà trasmesso alla Regione, all’Aato 5 della Provincia di Ascoli Piceno e a tutti i sindaci del suo ambito, si intende sollecitare la Regione Marche a presentare una legge che riconosca il servizio idrico come un servizio pubblico essenziale.