Da Riviera oggi in edicola numero 804

GROTTAMMARE – Ripascimento, sabbia scura, argomento del momento. Continuiamo ad interessarcene per fornire più informazioni e punti di vista possibili ai nostri lettori. Questa settimana abbiamo ascoltato il parere di Elvio Mazzagufo, titolare del Fish, sito proprio nelle strette vicinanze con il tratto di costa interessato dal ripascimento, a sud del Tesino.

Mazzagufo ha partecipato attivamente al ripascimento che si è tenuto a Villarosa, in Abruzzo, ed ha toccato con mano i risultati, ascoltato i pareri e, ovviamente, notato alcune differenze di operato.

Che tipo di ripascimento è stato fatto in Abruzzo?

«La Sidra, Società Italiana Dragaggi, ha vinto un appalto per il ripascimento di 7 chilometri di costa. C’erano quasi 100 operai e 7 caterpillar, l’area era recintata, c’erano i cartelli con scritto “attenzione sabbie mobili” ed una cabina con un ingegnere che forniva spiegazioni a giornalisti, gestori e curiosi. Hanno impiegato molto meno tempo ed, ovviamente trattandosi di 7 chilometri, mettendo molta più sabbia. Hanno realizzato una barriera a semicerchio e con un tubo hanno scaricato la sabbia a riva, e le ruspe l’hanno poi spianata».

In Abruzzo non ci sono state proteste?

«C’erano moltissime persone a guardare, cittadini, ambientalisti, ma tutto è stato risolto con un ufficio dove spiegavano cosa stavano facendo. Qui invece hanno iniziato a scaricare senza dire nulla e le persone spesso venivano qui da me a chiedere cosa stessero facendo. Inoltre l’area non è stata recintata e non sono stati messi cartelli di segnalazione».

Che altre differenze ci sono state fra il ripascimento in Abruzzo e nelle Marche

«Ci sono le scogliere perpendicolari alla spiaggia: a Marina Palmense hanno fatto delle scogliere sommerse, ma sono troppo strette e non riescono a svolgere la loro funzione. La scogliera dovrebbe fare l’onda e portare sabbia verso riva. Oltretutto qui da noi non ci sono più posti dove prendere scogli, occorre andare in Croazia, per un costo altissimo. Senza contare che la scogliera ripara lì dove è posta, ma porta danno intorno. Gli studi dimostrano infatti che per le correnti – che erodono la spiaggia – la soluzione migliore sono le scogliere a pennello, perpendicolari, come questa che è stata fatta qui di fronte al Fish che infatti già in un anno ha portato ottimi risultati».

La sabbia in Abruzzo è poi stata spianata, qui da noi c’è un grosso gradino

«Il gradino che hanno lasciato è deleterio, per diversi motivi, sia perché non permetterà alla sabbia di mescolarsi e quindi di schiarirsi, sia perché attualmente è pericoloso. La spiaggia va portata a livello del mare, va quindi spianata, per permettere alla natura di fare il suo corso. Questo permette anche una schiaritura della sabbia, come si puo’ vedere già in alcuni punti».

Quindi il ripascimento è un buon progetto

«Assolutamente si. È ovvio che per vedere i risultati occorre aspettare il prossimo anno, ma in tutta Italia ormai è la soluzione adottata da tutti, anche dalle famose spiagge dell’Emilia Romagna. E poi c’è l’esempio di Miami Beach (dai 91 metri di spiaggia nel 1954 erano arrivati ad avere 18 metri e in alcuni punti a 3 metri, ndr). A noi basta andare in Abruzzo a vedere i risultati del ripascimento dello scorso anno, risultati che hanno portato la decisione di fare un ulteriore ripascimento, visti gli ottimi frutti. Ci tengo per questo a ringraziare l’ingegner Marzialetti e l’ingegner Pietralcini per aver portato avanti il progetto del ripascimento».

A Grottammare ora si vede una montagna di sassi…

«Questo è un grande errore. Dovevano lasciare i sassi dov’erano, ora invece sono ammucchiati. E, come detto, anche la sabbia dovrebbe essere spianata subito, sia per farla assestare sia per permettere un miglior mescolamento con quella più chiara che porterà il mare con le mareggiate invernali. Perché ne porterà molta, grazie al pennello: prima avevo sempre le fondamenta scoperte, ora no. Un’altra opera incompleta è il tubo di scarico: invece di lasciare due alte ripe pericolose, potevano allungare il tubo e coprirlo con la sabbia. Ma tutto questo non toglie che il ripascimento, all’attuale, sia la soluzione migliore per la nostra costa: va fatto ovvaiemtne bene».