ASCOLI PICENO – Continua a suscitare polemiche la complicata questione della divisione della Provincia. Nella seduta consiliare di giovedì i tre consiglieri del Map (Movimento Autonomo Piceno), hanno presentato una mozione nella quale chiedono una rilettura attenta degli atti relativi alle modalità di divisione del personale e del patrimonio, che graverebbe in maniera pesante sul bilancio dell’amministrazione. In particolare, per i beni si chiede l’assegnazione soltanto di quelli già ricadenti nell’attuale provincia di Fermo; per il personale, una riorganizzazione degli uffici coerente con la nuova realtà.

La mozione ha trovato appoggio anche tra i banchi dell’opposizione. Emidio Mandozzi (Pd) sostiene che gli atti sono illegittimi, e sulle problematiche relative al personale ribadisce: «Si è investito molto sulla formazione professionale ed ora c’è del personale che sta lavorando a Fermo facendo tutt’altra cosa rispetto a quello per cui ha acquistito competenze e qualifiche».
«Sugli atti relativi alla divisione c’è la tua firma – polemizza l‘ex presidente della Provincia Massimo Rossi (Prc) rivolgendosi a Mandozzi, allora vice presidente.

Rossi sottolinea quanto lavoro è stato fatto per rendere la divisione meno traumatica possibile. «La divisione della Provincia – sostiene – contro la quale ci siamo battuti andando a Roma diverse volte, è stata una decisione indipendente dalla nostra volontà, come sa bene anche la maggioranza. Alzare polveroni sulle modalità di divisione, che sono state fatte in piena trasparenza, appare inappropriato ed esagerato, anche perchè ci sono problemi ben più gravi da affrontare. In merito alla divisione sono state fatte decine e decine di riunioni di giunta, di commissioni provinciali e tre consigli aperti. Senza l’intestazione di alcuni palazzi a Fermo – conclude Rossi – sull’attuale bilancio graverebero ulteriori pesanti mutui».

La mozione, con un emendamento che la modifica in direzione di una integrazione del bilancio di previsione con le risorse che potrebbero rendersi disponibili dopo una rilettura delle modalità di divisione, è stata approvata con i voti favorevoli di tutto il consiglio, esclusi quelli di Rifondazione Comunista.