OFFIDA – «La programmazione di un Comune dovrebbe essere chiara e motivata nel modo più dettagliato possibile. Purtroppo questo non accade a Offida. L’amministrazione manca di trasparenza». Comincia così il bilancio dei primi mesi della Giunta Lucciarini, da parte del capogruppo del Pdl, Elisabetta Palmaroli.

I membri del Pdl, durante l’ultima campagna elettorale sono venuti a conoscenza del bilancio negativo delle società partecipate (aziende comunali di pubblica attività). Queste operano, a detta del Popolo della Libertà, senza concorrenza, comportando così lesioni nelle aziende private. «Nel 2006 la Corte dei Conti criticò in una delibera il comune di Offida, che aveva approvato il bilancio senza nessuna notizia sulle società partecipate» continua la Palmaroli.

Le società al centro della critica sono: Energie Offida, OffidaGas, Eco Offida, e Programma Casa: «Il bilancio di Energie Offida, pubblicato dalla Camera di Commercio nel 2008 riporta una diminuzione del fatturato del 20% e un consistente aumento del debito. Sono troppo alti i costi di produzione e bassi i risultati. In zona Rovecciano i pannelli solari da loro posizionati sono stati un flop» commenta il consigliere Geremia Acciarri. Il Comune di Offida si è fatto garante di queste società per diversi milioni di euro ma «il patrimonio di Offida è diventato merce di scambio tra il Comune e le banche per ottenere le fideiussioni» denuncia Acciarri: «Il bilancio comunale è sotto di 6 milioni di euro ma con con gli impegni di spesa presi dalla nuova amministrazione, comprese le fideiussioni, l’ammontare del debito potrebbe sfiorare i 20 milioni di euro. Offida diventa sempre più una fabbrica di debiti».

Dal Pdl di Offida arrivano oltre alle critiche anche dei suggerimenti: ad esempio la proposta del consigliere Simone Corradetti, di un turismo a sfondo religioso e di un utilizzo di finanziamenti regionali della “legge sugli oratori” per trasformarli in un centro ricreativo giovanile. Secondo il consigliere Marco Lanciotti, sarebbe opportuna una caratterizzazione dei prodotti tipici che si potrebbero far apprezzare di più puntando su una maggiore educazione alimentare.

Conclude con una polemica il consigliere Marcello Camela: «Dal dopoguerra fino ad ora il monopolio del Comune è appartenuto sempre alla stessa famiglia. Il risultato di tante cattive amministrazioni, ha portato all’assenza di posti di lavoro e a una mancata crescita demografica e industriale».