SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Il mancato svolgimento di “Natale al Borgo” dispiace a tutti i sambenedettesi e a me per prima. Ma la volontà di difendere le radici della città resta intatta e molto forte da parte dell’Amministrazione comunale, come dimostrano tantissime iniziative». L’assessore alla cultura Margherita Sorge interviene circa l’annullamento della manifestazione che caratterizzava le festività sambenedettesii.

«Siamo però sicuri – aggiunge – che il prossimo anno tutti gli abitanti del Paese Alto, con la partecipazione del Comune e della compagnia teatrale “Ribalta Picena”, riprenderanno questa tradizione».

La Sorge coglie l’occasione inoltre per rispondere a Giorgio De Vecchis, consigliere del Pdl che accusa l’attuale amministrazione di non difendere el tradizioni popolari.

«Vorrei dire a De Vecchis innanzitutto che il cartellone degli eventi natalizi sarebbe è stato pensato per tutti i cittadini, dai bambini agli adulti. Quasi tutti gli spettacoli sono ad ingresso gratuito, e non mancano momenti espressamente dedicati all’identità sambenedettese».

«Piuttosto – chiede la Sorge sempre a De Vecchis – l’Amministrazione comunale di cui faceva parte ha lasciato andare in malora proprio Palazzo Piacentini, già ristrutturato dall’Amministrazione Perazzoli, e recentemente da questa Amministrazione, che l’ha poi valorizzato con l’Archivio storico, la Pinacoteca del Mare e la sala della poesia “Bice Piacentini”».

L’assessore coglie poi l’occasione per fare una breve carrellata delle iniziative portate avanti dall’attuale Giunta: «Abbiamo istituito ad esempio la “Festa dei funai”, abbiamo ripristinato la data originaria della “Festa del patrono”. E ancora è stata istituita la giornata delle vittime del mare, abbiamo riaperto lo storico Teatro Concordia, potenziato del Museo delle Anfore. Il 4 gennaio poi si svolgerà una serata dedicata proprio all’identità cittadina, a cura del Circolo dei Sambenedettesi e della compagnia teatrale “Ribalta Picena”. Tutto si può dire insomma tranne che l’Amministrazione comunale non abbia a cuore e non coltivi le tradizioni della città».