SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Non meglio precisati malesseri interni relativi all’attuale politica amministrativa comunale. Le elezioni regionali c’entrano poco. Lo sostiene il consigliere del Partito Democratico Nazzareno Menzietti, uno degli assenti nei ranghi della maggioranza durante la seduta del consiglio comunale di mercoledì sera, saltata per mancanza del numero legale (gli altri assenti Urbinati e Narcisi avevano degli impegni personali e professionali).
Menzietti, esponente della corrente interna al Pd piceno che fa capo all’assessore regionale Sandro Donati, ci spiega così le sue ragioni: «La mia assenza è stata un segnale di critica all’amministrazione comunale, su questioni relative all’amministrazione del Comune. Non è qualcosa di legato alle prossime elezioni regionali, anche perché Sandro Donati verrà ricandidato, ce lo ha assicurato Enrico Letta».
Ma non è forse il consiglio comunale la sede deputata ad esprimere dissensi e critiche all’operato di una amministrazione comunale? La risposta di Menzietti non lascia un panorama infinito di interpretazioni: «Preferiamo esprimere la nostra critica nel modo che riteniamo più efficace». Tradotto, per farci sentire dal sindaco meglio far mancare il numero legale che discutere in consiglio comunale. E’ un segnale più forte.
L’altro consigliere “donatiano” del Pd, Libero Cipolloni, è di poche parole: «Preferisco non dichiarare nulla, è una vicenda interna, non c’entrano le elezioni regionali».
Su quali siano queste divergenze con l’amministrazione Gaspari, non entrano nel merito.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO Giulietta Capriotti, presidente del consiglio comunale, manifesta dispiacere per il rinvio di un consiglio comunale che avrebbe dovuto approvare le linee guida comunali per l’applicazione del Piano Casa regionale: «Non è un atto secondario, perché si tratta di norme che possono dare opportunità a diverse persone nel territorio». Poi invita a «distinguere le diatribe politiche dalle responsabilità di governo che ha un’amministrazione comunale».
Concludendo con una frase che sa tanto di grido di battaglia: se “la politica” ci vuole mandare a casa, non ci sono problemi. «Ma chi lo farà se ne dovrà assumere la responsabilità».
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«Preferiamo esprimere la nostra critica nel modo che riteniamo più efficace». Tradotto, per farci sentire dal sindaco meglio far mancare il numero legale che discutere in consiglio comunale. E' un'affermazione molto forte e preoccupante. C'è mancanza di democrazia e a pagarne è tutta la città di San Benedetto, immobile da quattro anni a causa di una stasi pesante della politica che governa. Un Sindaco che non sa ascoltare e che,credo, non voglia ascoltare, arroccato sulla sua torre di onnipotenza e infallibilità provoca grossi danni alla città tutta; i dispetti politici e le frizioni interne non interessano la città che ad… Leggi il resto »
Intanto il sig. Menzietti deve essere più chiaro e comunicare alla cittadinanza quali sono le sue critiche. Non è possibile che si nascondano i problemi alla cittadinanza. Menzietti sta ricattando il sindaco? Per quale motivo? Ci sono in ballo dei soldi (l’avanzo di bilancio), spero che Menzietti non voglia dare alcun pretesto a certe insinuazioni. Ci sono due consiglieri che riescono a ingessare tutta la città, e non hanno il coraggio di dire ai cittadini per quale motivo! Bravi! Ecco il nuovo. Ecco la politica del Pd. Ecco la svolta. Da tempo dico che il Soviet anconetano ha sfiduciato Gaspari,… Leggi il resto »
"Sandro Donati verrà ricandidato, ce lo ha assicurato Enrico Letta" Scivolare sulla buccia di banana, caro Nazzareno… 1) A rigor di logica Sandro Donati verrà ricandidato (o chi per lui) solo se i cittadini del Piceno, suo collegio, si dovessero esprimere in tal senso. Le facciamo 'ste primarie per selezionare i sei candidati? Mi piacerebbe avere una tua opinione in merito. Sarebbe un momento di democrazia alta e davvero compiuta. 2) Perché Enrico Letta ha più potere di me, o di te, o di una delle 347 persone che a quest'ora (23,14) hanno già letto questo articolo, in merito alle… Leggi il resto »
Menzietti e Cipolloni, se hanno intenzione di promuoversi come “alternativa”, farebbero bene a mostrarsi più sinceri e trasparenti.
Donati e la sua corrente vogliono qualcosa: possono, i cittadini, sapere di cosa si tratta?
Prima o poi le richieste verranno alla luce in maniera palese, se Menzietti e Cipolloni chiariranno, oppure in maniera subdola e allora sarà necessario esaminare le prossime iniziative di Gaspari e la sua giunta.
Direttore,
confido nella sua professionalità per conoscere meglio cosa ci sia sotto questo sorta di ricatto. Grazie.