dal settimanale Riviera Oggi numero 801

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Questa nuova rubrica di rivieraoggi.it e del settimanale Riviera Oggi è uno spazio di utilità sociale, nel quale i nostri lettori possono porre domande e quesiti ad esperti di vari settori.

Per le questioni di legge e giurisprudenza, ci avvarremo della collaborazione dell’avvocato sambenedettese Stefano Lanari, che si occupa di assistenza civile e penale nei campi dell’infortunistica, dei risarcimenti, della responsabilità medica, della responsabilità civile, infortunistica, separazioni, divorzi, diritto minorile, reati edilizi e ambientali, reati contro la persona e il patrimonio, costituzione di parte civile.

Inviando una mail all’indirizzo lespertorisponde@rivieraoggi.it potrete sottoporre alla nostra attenzione le domande che intendete rivolgere all’avvocato, che risponderà all’interno della rubrica che sarà pubblicata periodicamente su rivieraoggi.it e sul settimanale Riviera Oggi. Ovviamente, previa richiesta, garantiremo l’anonimato ai lettori che ci inviano le domande.

“Un lettore chiede quale sia la sorte degli animali ad affezione domestica nelle cause di separazione e divorzio quando vi sia conflitto tra i coniugi. Preliminarmente appare opportuno precisare che la legge 14 agosto 1991 n. 281 ha introdotto nel nostro ordinamento una specifica tutela giuridica dell’animale ad affezione domestica, ora non più equiparato come ogni altro animale ad una /res/ e cioè ad una cosa. Si deve ritenere pertanto che gli animali ad affezione domestica abbiano una considerazione giuridica autonoma (ben distinta dalle cose), con un regime di protezione che spetta loro direttamente, e non solo come momento educativo e di non turbamento dell’animo umano. Tale premessa appare opportuna per comprendere l’orientamento assunto dalla giurisprudenza che, nelle cause di separazione e divorzio, non esistendo norma specifiche che disciplinino l’affidamento degli animali ad affezione domestica, applica criteri analoghi a quelli previsti dal legislatore per l’affidamento dei figli.
In effetti sempre più spesso, nelle cause di separazione e di divorzio si arriva a discutere anche per l’affidamento degli animali domestici, le cronache mondane sono ricche di letturatura sull’argomento.
Supponendo che l’animale appartenga ad entrambi i coniugi e che entrambi lo abbiano allevato con affezione reciproca, dell’animale verso i due padroni e viceversa, l’eventuale conflitto, in caso di disaccordo, verrà risolto dal giudice, di norma con criteri analoghi a quelli previsti per i figli. In un caso concreto un Tribunale ha stabilito che l’animale d’affezione fosse affidato ad uno dei coniugi con l’obbligo di averne cura, statuendo in favore dell’altro il diritto di prenderlo e tenerlo con sé per alcune ore nel corso di ogni giorno.
In difesa dell’animale va detto che la cosa importante è che la richiesta di affidamento non rappresenti soltanto una ripicca personale per fare dispetto al coniuge con cui si è litigato, ma corrisponda ad una vera e concreta esigenza dell’individuo e dell’animale stesso che, vale la pena ribadirlo, gode di una protezione giuridica sua propria.
Avv. Stefano Lanari”