TERAMO – «Siamo di fronte ad un episodio imperdonabile e inammissibile, il secondo del genere nell’arco di pochi mesi, ed è il momento per le istituzioni di riflettere e intervenire»: Renato Rasicci, assessore alle Politiche sociali e vicepresidente della Provincia di Teramo, residente ad Alba Adriatica, alla ferma condanna dell’omicidio di Emanuele Fadani ad opera di tre rom associa dolore e sdegno, oltre alla solidarietà nei confronti della famiglia della vittima.

«Per evitare di innescare una spirale di violenza e di odio – ha affermato – è indispensabile che la stessa comunità Rom stigmatizzi quanto accaduto e condanni con fermezza le azioni compiute dai suoi componenti. E’ una richiesta che rivolgo in maniera ufficiale alle associazioni che rappresentano la comunità Rom. Ora tocca a loro dare un segno tangibile di buona volontà, condannando senza appello i comportamenti violenti e illegali».

Rasicci ha avuto modo di incontrare sia i rappresentanti delle amministrazioni locali sia i cittadini e nella mattinata di giovedì si è sentito anche con il Prefetto vicario, Salvatore Marino, convocando per venerdì 13 novembre in Provincia alle ore 11 un incontro con Nazareno Guarnieri presidente regionale dell’ “Opera Nomadi RomSinti”, con l’intenzione di chiedere un impegno in questo senso.

«La nostra massima attenzione, in questa circostanza così delicata e drammatica, deve essere tesa a recuperare un clima sociale più sereno, individuando, nel contempo, una serie di iniziative per assicurare quello che i cittadini chiedono da molto tempo: un maggiore controllo del territorio e un’attività di prevenzione tesa a emarginare gruppi, attività e comportamenti illegali e violenti. Non può essere considerato un semplice caso il fatto che quattro mesi fa un altro giovane, Antonio De Meo, ha perso la vita dopo essere stato aggredito da un Rom. Ci sono tutti i segnali di un preoccupante degrado sociale».