SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Per la storia un particolare curioso: anche nel torneo di Eccellenza 1993-94, la Samb affrontò all’undicesima il Montegiorgio, fuori casa però e sul campo neutro di Monte Urano, la gara finì 1-1 dopo che i rossoblu erano passati in vantaggio con D’Angelo, centrocampista cannoniere con 5 gol.
Domenica, dopo un primo tempo che più brutto non si può, le due squadre si scuotono e la partita si fa più bella. Principalmente per merito dei rossoblu oggi in maglia verde.
Nei primi 45 minuti un confronto molto equilibrato come non dovrebbe essere.
Conseguenti i fischi del pubblico al… fischio finale della prima frazione.
Samb all’arrembaggio, invece, sin dai primi minuti della ripresa con il Montegiorgio che non riesce più a superare la propria metà campo. Stranamente dopo lo svantaggio però, in dieci contro undici, diventa più pericoloso grazie a Cuccu e Crocetti. Fino a quel momento non erano mai arrivati nell’area rossoblu.
Alla Samb si aprono spazi ma il raddoppio non arriva per la bravura di Spina ma anche per gli errori gravi degli attaccanti rossoblu.
Una vittoria sicuramente meritata ma con il rammarico di 45 minuti sprecati e quasi regalati agli avversari. Una cosa veramente strana che mister Palladini deve eliminare prima possibile perché quando si arriva a fine gara con un solo gol di scarto la perdita di due punti è in agguato e questo non si deve verificare quando si è nettamente superiori, come si è dimostrato ampiamente nella ripresa. Frazione di gioco nella quale sono stati sbagliati gol abbastanza facili, permettendo ad una squadra in inferiorità numerica di avvicinarsi minacciosa verso la porta di Chessari. Un rischio che nella situazione attuale di classifica la Samb non può permettersi.
Ormai si è capito che la nostra “avversaria diretta” è l’Urbania che segna molto e che potrebbe caricarsi ancora di più, se il loro vantaggio aumenta. Essendo una quadra molto giovane la pressione di uno squadrone come la Samb potrebbe incidere negativamente sull’aspetto psicologico che nel calcio è spesso determinante e positivamente per noi. Quindi massima concentrazione sempre fino a quando i nostri avversari più forti non sono a debita distanza. Almeno sei punti come dice il presidente. E attenzione: non sempre bastano 45 minuti.