ANCONA – «È un primato che consolida la fiducia della nostra comunità in sé stessa, nella sua capacità di crescita nella prospettiva dell’innovazione e della qualità». È il commento del presidente Spacca alla classifica del Sole 24 Ore. La testata infatti ha pubblicato la crescita del Pil 1998–2008 delle Regioni. Il questa classifica, mentre la media delle Regioni è del +12,8%, alle Marche spetta un primato del +18,2%.

«La classifica – prosegue Spacca – riconosce la solidità del sistema Marche, comparato con tutte le altre realtà regionali, che dimostra di sapersi adattare con grande intelligenza ai cambiamenti strutturali dell’economia, grazie anche alla flessibilità delle piccole imprese, puntando su creatività, innovazione e internazionalizzazione, nei settori produttivi ma anche nei servizi del terziario, che dimostrano una forte crescita qualitativa».

Dice ancora il governatore: «Accanto al primato delle Marche si registra una decisa vitalità anche delle Regioni del Centro Italia, tutte sopra la media nazionale, a conferma delle potenzialità e dell’importanza crescente di quest’area per le prospettive di sviluppo dell’intero Paese, come abbiamo più volte sottolineato».

«È interessante anche evidenziare che le Marche – sottolinea Spacca – oltre alla maggiore crescita del Pil nel decennio, vengono anche inserite nel gruppo di testa delle Regioni italiane (insieme a Lazio, Veneto, Friuli ed Emilia-Romagna) che meglio hanno reagito alla crisi del modello “fordista” di industrializzazione, sfruttando al meglio i processi di apertura internazionale e terziarizzazione dell’economia».

Conclude il Governatore: «Tali risultati non sono una novità: anche nella fase attuale così critica della congiuntura, le Marche stanno dimostrando di saper resistere meglio di altri sistemi territoriali agli effetti della crisi internazionale. Ora siamo impegnati in una linea di politica industriale più orientata all’ ‘attacco’, tesa ad agganciare la ripresa annunciata dagli economisti».

I dati della ricerca infatti fotografano le risposte delle economie regionali rispetto ai processi di globalizzazione ed alle strategie di crescita locali. La classifica sembrerebbe ancora più significativa sul piano statistico perché prende in considerazione il Pil a valori concatenati, ovvero la variazione reale del Pil che così viene depurata statisticamente dagli effetti dell’inflazione.