SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Pronto Soccorso e servizi sanitari di Emergenza Territoriale, il segretario provinciale dell’Ugl Sanità lancia un serio allarme.
Benito Rossi, infatti, sostiene: «A San Benedetto, oltre all’infermiere del 118 che presta servizio in emergenza territoriale, un altro infermiere viene mandato a coprire una eventuale seconda chiamata ma ciò avviene prelevando l’infermiere che presta servizio nelle sale del Pronto Soccorso. Si crea un disservizio all’interno del Pronto Soccorso e al paziente, gli infermieri sono molto preoccupati: è l’unico caso in tutta Italia, e questo perchè la Regione non trova i fondi per attivare la seconda Potes nella zona collinare di Montefiore».
Secondo il segretario provinciale dell’Ugl Sanità, dunque, «non si può pensare di giocare al risparmio in un contesto operativo dove la dotazione organica, le qualità professionali, le qualità tecnologiche e il tempo sono i principali elementi di un sistema dove non si può tirare la coperta. Il risparmio invece può essere determinato rinunciando alle consulenze esterne».
A supporto della sua tesi secondo cui nei servizi sanitari d’Emergenza nel Piceno si investirebbe il minimo indispensabile, Rossi aggiunge il dato che «a San Benedetto viene impiegato lo stesso numero di personale sia d’estate che d’inverno, quando nel periodo estivo la popolazione quadruplica».
Poi Rossi tocca il tema delle condizioni in cui verserebbero le ambulanze del “Madonna del Soccorso”: «Sono oramai ai limiti della sopravvivenza. Nell’agosto del 2008 l’Ugl ha sollecitato l’acquisto di ambulanze di ultima generazione. Le attuali ambulanze in dotazione presso la Potes di San Benedetto sono da sostituire sia per aver oltrepassato i 100 mila chilometri sia perchè i chilometri percorsi sono stati effettuati sotto particolare stress meccanico. Infatti le nostre ambulanze sono frequentemente in officina per svariati motivi».
Tornando sul tema dell’utilizzo del personale infermieristico nei servizi d’Emergenza, Rossi e l’Ugl sottolineano che nella legge regionale 36 del 1998 «non è scritto da nessuna parte che si può prelevare un infermiere dal servizio di Pronto Soccorso per mandarlo sul territorio pertanto quello che sta avvenendo è da denunciare pubblicamente».
La conclusione del sindacato, ribadita in una lettera all’assessorato alla Sanità del 2 luglio scorso, è che risulta indispensabile e urgente istituire immediatamente una seconda Potes presso la zona territoriale 12.
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Sono pienamente d'accordo con tutto ma suggerirei x colpire meglio denunciando pubblicamente la situazione delle ambulanze,di togliere dall'articolo il fatto che le stesse hanno superato i 100000 km.Comunque la si giri a 100000 km si rischia di non essere credibile che un mezzo possa andare in pensione.Lo ripeto solo x dare + efficacia al contesto suggerisco al sig. Rossi di non ripetere + quella frase.Grazie
La ringrazio per l'attenzione Sig sandro55, infatti 100 mila km per una normale autovettura potrebbero essere accettabili senza trascurare una buona e normale manutenzione. Gli oltre 100 mila km per una ambulanza sono un grosso peso appunto perche' si sommano in un contesto di usura generale comprese le parti interne all'ambulanza stessa. Cmq parliamo di cosa pubblica per cui con l'autorizzazione della Direzione avrei piacere di farle vedere la differenza tra le ambulanze della zona 12 e quelle di una qualsiasi associazione di volontariato che pure svolgono una azione importante sul territorio. In effetti dire ..oltre 100 mila km..forse non… Leggi il resto »
Ti do del tu ,che facciamo meglio,ti ringrazio x non esere stato frainteso, e son d'accordo con te.Di certo rimane che i mezzi a disposizione essendo obsoleti andrebbero sostituiti o x meglio dire rigenerati.Non occorre che io venga a vedere le stesse x rendermi conto di ciò che tu asserisci ,ma si sarebbe potuto creare confusione solo con la tua di sopra ,in articolo.Debbo dire x chiudere che hai reso almeno a me l'idea della situazione e salutandoti ti ringrazio di nuovo.Tanto dovevo.