SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dopo il turno infrasettimanale in casa la Samb farà visita all’Urbino, in una delle trasferte più lunghe di questo campionato di Eccellenza.
La città feltresca non ha bisogno di presentazioni: Urbino vanta una storia antica e gloriosa. Fondata dai romani, nel tardo Medioevo e nel Rinascimento, grazie alla dinastia dei Montefeltro (soprattutto a Federico, signore dal 1444 al 1482), e poi nel XVI-XVII secolo sotto i duchi Della Rovere, divenne un centro politico e culturale di primaria importanza. Simbolo della grandezza di Urbino è il Palazzo Ducale, voluto da Federico da Montefeltro, che ospita attualmente la Galleria Nazionale delle Marche. La città è anche sede di uno dei quattro atenei marchigiani.
L’Urbino Calcio nasce nel 1921 da una costola della Polisportiva Robur: gioca inizialmente al campo “Quattro Venti”, nelle vicinanze dell’attuale Stadio Montefeltro (inaugurato negli anni ‘60). Tra 1945 e 1947 partecipa al campionato nazionale di serie C, incontrando tra l’altro anche la Samb. Poi tanti anni nelle categorie inferiori, fino a conquistare la promozione in serie D nel 1967 dopo lo spareggio contro il Porto Sant’Elpidio. L’avventura in D dura tre anni, poi i gialloblu si alternano tra Promozione e Prima Categoria, fino al vittorioso spareggio del 1985 contro la Sangiustese.
L’Urbino disputa quindi sette campionati in serie D/Interregionale, fino alla retrocessione del 1992; poi dieci anni di Eccellenza, con l’eccezione della retrocessione in Promozione proprio nel 1994-95, anno in cui la Samb reduce dal fallimento vinse il campionato. Tra 2003 e 2006 altri tre anni di serie D, e poi il ritorno in Eccellenza, dove i gialloblu si trovano ancora oggi.
Dopo l’ottimo piazzamento dello scorso campionato (sesta posizione, a un passo dai play-off), per questa stagione il nuovo presidente Giovanni Pagnoni non si aspettava di sicuro una partenza-choc come questa: i gialloblu si trovano all’ultimo posto, frutto di zero vittorie, tre pareggi e ben sei sconfitte. Per la verità i primi problemi erano emersi già a inizio settembre, con le dimissioni del ds Lucio Sartini, poi sostituito da Oliviero Capponi.
La squadra a disposizione del mister Davide Tentoni, ex giocatore di Ascoli e Ancona, finora non ha convinto pienamente, risultando un po’ sterile in attacco e subendo troppi gol. La rosa che tanto bene aveva fatto lo scorso anno è stata rivoluzionata, confermando solo Morlacco, Luchetti, Piersanti, Lupini e Fucili e inserendo una serie di giocatori promettenti ma forse poco esperti e che per ora non sono sembrati all’altezza di questa “super”-Eccellenza.