Da Riviera Oggi n.795

 

MARTINSICURO – «Delusi e sconfortati». Sono i due termini maggiormente esternati dagli operatori turistici di Martinsicuro a commento della stagione appena conclusasi. Non in considerazione del punto di vista economico, tutto sommato buono in termini di presenze, ma per segnalare l’assenza dell’amministrazione comunale in fatto di interventi in uno dei settori più importanti della città.

«Sono mesi che siamo ancora in attesa di essere convocati dal Comune – ha affermato il presidente della Martintour Francesco Ciaralli – ammesso che esista ancora un assessorato al Turismo e un assessore che abbia intenzione di investire in questo settore».

Un incontro che gli operatori turistici vorrebbero al più presto per cominciare a programmare la prossima stagione già da adesso. «Dobbiamo iniziare ad organizzarci già ad ottobre se vogliamo evitare che poi si arrivi come sempre a giugno-luglio in ritardo cronico sulle cose da fare».

«La stagione tutto sommato è andata bene – prosegue – nonostante i fattori della crisi economica e la negativa risonanza mediatica del terremoto sui turisti, molti dei quali quest’anno hanno scelto destinazioni diverse. Ma queste perdite in parte sono state compensate dalla presenza degli sfollati del sisma, che hanno alloggiato nelle strutture anche nei mesi estivi. Le mie però sono considerazioni che si basano solo su impressioni, dato che non abbiamo i dati ufficiali delle presenze».

Altro nodo da sciogliere infatti è quello delle presenze turistiche a Martinsicuro: per una città a vocazione turistica dovrebbero essere un punto di riferimento piuttosto importante, da cui far partire considerazioni e valutazioni. Un punto di riferimento che invece in questo caso manca.

Tutte le strutture turistiche sono obbligate per legge a inviare le presenze all’ufficio provinciale APTR. Tali dati poi, una volta elaborati in base ai criteri di comunicazione Istat, sono resi noti al Comuni e agli operatori turistici. Nel caso di Martinsicuro, se i dati del 2009 sono ancora in fase di elaborazione, quelli relativi al 2008 non sono mai arrivati.

«Ogni anno i problemi che si ripresentano sono gli stessi – aggiunge Amedeo Corsi della Faita Abruzzo – e questo scoraggia non poco gli operatori turistici. Tanto che nella maggior parte degli addetti al settore è venuto del tutto a mancare l’entusiasmo di fare, e non sono pochi coloro che si cominciano a guardare attorno per investire altrove».

Ma quali sono le questioni più spinose che a Martinsicuro sono un ostacolo per lo sviluppo e la promozione turistica?

Tra i più sentiti ci sono il fenomeno dell’erosione costiera, che soprattutto nei due tratti estremi della città ha sottratto parecchi metri di spiaggia; il lungomare troppo stretto che rende difficoltosa – e talvolta pericolosa – la circolazione contemporanea di veicoli, pedoni e biciclette, la mancanza di un collegamento con San Benedetto che potrebbe invece aversi con il tanto atteso ponte ciclabile. Tutti interventi che l’amministrazione ha più volte affermato di voler realizzare ma che sono ritardati dalla carenza di fondi. Eppure a Martinsicuro il turismo è minacciato anche da problemi più quotidiani e di più immediata risoluzione, che però è ugualmente mancata: «Non è un bello spettacolo vedere lungo le strade cumuli di spazzatura ritirata in ritardo – prosegue Ciaralli – o i camion della Poliservice che mentre passano lasciano cadere un nauseabondo liquido di percolato che sporca le strade. Per non parlare poi della disinfestazione e della derattizzazione fatte ad estate ormai inoltrata».

Tra i problemi più sentiti anche quello della mancanza di attenzione al cliente e di qualità del servizio offerto, che caratterizza una delle principali fonti di lamentele da parte dei turisti all’Arco Consumatori Val Vibrata, che ha la sua sede operativa proprio a Martinsicuro.

«Quest’anno le lamentele pervenute all’Arco tramite gi sportelli Iat – spiega il presidente Di Giampaolo – sono state in numero inferiore agli scorsi anni, ma questo non deve essere certo visto come un fattore di miglioramento. Anzi, proprio perché il numero è basso gli amministratori tendono a minimizzare definendolo una percentuale “fisiologica” di lamentele da tenere quindi in minima considerazione. Molti però spesso rinunciano a segnalare le cose che non vanno, decidendo semplicemente di non tornare più a Martinsicuro in vacanza. Le lamentele più frequenti sono quelle relative alla scarsa qualità di servizi erogata in alcune strutture del territorio. Manca un approccio professionale nei confronti del turista-cliente che continua a perdurare nel tempo».

Di Giampaolo, docente di Comunicazione, aveva anche proposto un ciclo di lezioni gratuite da destinare a titolari di strutture turistiche e al personale, al fine di migliorare i rapporti con il cliente-utente: «Sono stanco di anni e anni di proposte e iniziative che vengono discusse e mai messe in pratica. Mi sento davvero preso in giro. Finora a Martinsicuro la preoccupazione principale in materia di turismo è sempre stata solo quella di riempire il calendario estivo con un alto numero di manifestazioni che costino il meno possibile».