ASCOLI PICENO – Il giorno dopo la doccia fredda del Ministero dello Sviluppo Economico, dove i vertici della Manuli hanno presentato un piano industriale definito dai sindacati indecente perchè prevede il mantenimento per il sito ascolano di soli 100 posti di lavoro a fronte di 276 che verrebbero tagliati con la messa in mobilità di altrettanti operai, le istituzioni, i lavoratori e i sindacati stessi si riorganizzano in vista del prossimo appuntamento con l’azienda al Ministero dello Sviluppo il 21 ottobre. Ma non mancano le polemiche.
Gli operai della Manuli hanno bloccato mercoledì mattina la produzione nel reparto “Oil marine”, l’unico rimasto attivo con l’impiego di 34 operai, e minacciano scioperi ad oltranza fino a quando non verranno prese in seria considerazione le proprie proposte.
I sindacati attaccano le istituzioni, prime su tutte Provincia e Comune, ree di non aver fatto tutto il possibile per far sentire il fiato sul collo ai vertici dell’azienda e di non aver creato alternative alla ricollocazione del personale tagliato fuori. «Le Istituzioni non fanno altro che offrire la loro disponibilità – afferma Ubaldo Falciani (Cgil) – ma in realtà non stanno dando nessuna garanzia su una eventuale ricollocazione del personale in esubero o sul rilancio dell’azienda. Nel verbale redatto a margine dell’incontro di martedì non ci sono proposte da parte delle istituzioni. C’è ancora una settimana di tempo – continua Falciani – durante la quale tutti dovranno mettere qualcosa sul tavolo. Le istituzioni devono prendersi la loro parte di responsabilità nell’eventuale fallimento delle tratttive. Sono loro che hanno le leve per poter ridare sviluppo al territorio favorendo una nuova imprenditorialità».
Una presa di posizione forte da parte delle istituzioni verso il Governo centrale la auspica anche il fronte sindacale interno all’azienda che già in più occasioni aveva chiesto a sindaco Castelli e presidente della Provincia Celani di rimettere come gesto dimostrativo il proprio mandato al Presidente della Repubblica. «Nell’incontro di Roma il Governo è stato assente e i funzionari del Ministero dello Sviluppo non si sono visti» ha affermato in una nota Andrea Quaglietti del Sdl e Rsu Manuli.
Nel frattempo l’ex Sottosegretario di Stato Pietro Colonnella ha presentato al Governo la petizione “Patto piceno per il lavoro, lo sviluppo sostenibile e un nuovo stato sociale”, che prevede una serie di misure per arginare la crisi e rilanciare lo sviluppo del territorio.
Tra queste il sostegno alle vertenze della Manuli, della Novico e di altre aziende, e la riapertura del tavolo per dare vita all’accordo di programma relativo al Protocollo d’Intesa Valtronto-Valvibrata sottoscritto nel marzo 2008 ma che attualmente, anziché subire un accelerazione, è ancora bloccato (il sindaco Castelli, nell’incontro con le autorità abruzzesi ai primi di settembre, ha nominato Cinzia Mascetti a rappresentante gli Enti Locali, e poi più nulla).
Sollecitazioni per l’attivazione del Protocollo sono giunta anche da parte dell’assessore regionale al Lavoro Badiali.
Altre proposte della petizione riguardano l’inserimento della zona ascolana nella nascente Banca del Sud, la riqualificazione del sito Sgl Carbon, l’istituzione di una Zona Franca e l’estensione della Cassa integrazione in deroga e degli ammortizzatori sociali con un carattere universale.
La raccoltà delle firme, che è arrivata a quota 3600, continuerà fino al 30 novembre. La petizione verrà consegnata anche al Governo regionale e provinciale.
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Mi ripeto; massima solidarietà ai lavoratori che hanno perso il lavoro ma non si può pretendere che la politica intervenga in maniera pervasiva nell'economia: è come curare la malattia con la sua causa. Stiamo vivendo gli effetti di lungo periodo delle sovvenzioni a pioggia come la cassa del mezzogiorno. L'unica cosa saggia che avrebbe dovuto fare la politica è richiedere la restituzione delle sovvenzioni statali (adeguatamente attualizzate) e lasciar andar via un'azienda che da tempo non reputa più interessante il nostro territorio e con il rimborso creare un fondo di venture capital ed un centro a supporto della nuova imprenditoria… Leggi il resto »
Capisco il dramma che vivono gli operai,
ma alcune pretese mi sembrano davvero esagerate.
Il sindaco ha la responsabilità che coinvolgono non solo di 400 operai, ma una intera città.
Se minaccia le dimissioni per ogni problema, non penserebbe mai ad altro.
In tempi di votazioni, la dirigenza della Manuli a MASSIMO ROSSI aveva garantito una espansione dell'azienda.. questo voltafaccia ?? è un ricatto bello è buono.
http://www.sambenedettoggi.it/2009/03/07/69354/manuli-nessuna-riduzione-delloccupazione/
Qualcuno bara…. ditemi il nome e cognome.. poi parliamo di Castelli e Celani..
Nel link c'è scritto che garante di quell'incontro era il Prefetto.
Vorrei sapere , anzi lo vorrebbero sapere in tanti e chiariamo…. il nome e cognome.
Attenti ragazzi: è arrivato il commissario Vesperini…Fuori il nome!
Certo Galie, sicuramente non ricordi cosa hanno scritto da due anni a questa parte per la Manuli, qualcuno ne ha fatto un cavallo di TROIA e adesso? Chiedo i nomi e la verità su STRANI contatti, i Sindacati? Hanno ragione. GALIE non fare lo gnorri con la compiacenza del “Direttore” che trova sempre il modo di scrivere diffamazioni nei miei confronti…
IL DIRETTORE RISPONDE
Non c’è più sordo di chi non vuol sentire e… capire
Domanda ad Alessandro:
cosa faranno tra 4-5 anni tutti coloro
che nel frattempo avranno terminato
la CIG e la mobilità e saranno divenuti disoccupati ?
Credo personalmente,
che tu non abbia la minima idea del numero
dei destinati alla disoccupazione!!
Quali sarebbero poi secondo te,
i compiti doverosi di una "giusta, buona e concreta" politica ?
Va bene, visto che Vesperini è così (lo dice il Direttore), esco dall’ironia. Volevo, con quella battuta, solo dire che i seri problemi del lavoro si affrontano con l’approccio delineato da Alessandro e non con il modo utilizzato da Vesperini sempre alla ricerca di un colpevole: nome e cognome. A parte le cause esterne (recessione mondiale), pensare che la politica serva a risolvere i problemi del lavoro in modo clientelare e personalizzato, senza un’analisi delle dinamiche economiche del mercato e una visione d’insieme, è semplicistico e riduttivo.
Direttore, non tutti hanno l’intelligenza di estrapolare , frasi che devono essere capite ai più. Non mi sono offeso ma più volte l’ultima parola spetta sempre a chi commentando mi diffama Dei miei interventi su Gaspari ne pubblichi certi che fanno solo piangere, ma piacere a qualcuno. Non mi interessano posti al sole ,non ne ho mai chiesti carissimo Direttore. Chi sbaglia paga, non glielo ha ordinato il medico di fare il Sindaco, fatemi pagare anche a me e se qualcuno mi vuole smentire pubblicamente, lo faccia a viso aperto, alla luce del sole “altrimenti TACCIA” o non pubblicare commenti… Leggi il resto »
In altre parti ho già espresso la mia solidarietà ed il mio compiacimento per la dignità con cui i lavoratori del Piceno portano avanti le proprie rimostranze che preoccupano tutti, visto che, in una società a rete come la nostra, l'indebolimento di un nodo si ripercuote sull'intera struttura. Detto questo, a leggere bene questo articolo vi è riportata espressamente l'idea di una unica sigla sindacale che, secondo altri sindacalisti e imprenditori, non brilla attualmente per capacità diplomatiche e negoziali, avendo preferito andare allo scontro massimalista con questo governo. Prova ne è la firma del contratto dei metalmeccanici di queste ore.… Leggi il resto »
@Fortebraccio 2°: sei cosciente di essere in un economia di mercato e non in un sistema parastatale? I Governi devono fare leggi e regole spetta ai liberi cittadini intraprendere attività imprenditoriali; il futuro non è il mantenimento coatto delle multinazionali sul territorio (anche perchè è impossibile) ma è l'imprenditoria locale che anche se delocalizzi la produzione mantiene sempre sul territorio una presenza consistente. Se non siamo capaci di creare nuove imprese vuol dire che il nostro territorio è morto culturalmente perchè il "fare impresa" prima che una questione economica è una questione culturale. Quindi ponetevi la questione se siano i… Leggi il resto »
Vedi Alessandro, a parte il numero dei disoccupati che avremo, e continui a non immaginare, in questa provincia non si sta attivando un bel niente riguardo ai tuoi teorici propositi. Dopo la divisione con Fermo, non ci sono nemmeno gli strumenti e i soldi per iniziare corsi di formazione/riqualificazione tipo aiuto cuoco, figuriamoci quelli per creare impresa -artigianato-turismo- servizi di welfare o altro… e non esiste nemmeno una classe imprenditorile cosciente(se mai esistesse ancora) di quello che accade. Al nuovo centro per l'impiego di P.d'Ascoli che hanno inaugurato con tanta fretta prima delle ultime elezioni, non c'è più nenche il… Leggi il resto »
Seguito per Alessandro:
ma non vedi che fregature
abbiamo preso dalla politica sulle riconversioni ?
Fatti un giro e vai a vedere come stanno messe:
Ahlstrom-Arena-Carbon ecc.
e meno male che la Sadam
è rimasta a Fermo e se la stannop vedendo loro !!
Esci di casa Alessandro,
scollati dai libri di economia e fatti un bel giro
per la provincia,
anzi se vuoi ti accompagno personalmente !!
@Fortebraccio 2°: io non ho mai difeso la politica; dico solamente che ognuno deve fare il suo lavoro e non si può accusare la politica in ambiti in cui non deve agire perchè ogni volta che ha agito in questi campi ha fatto solamente danni. Il problema delle riconversioni c'è in ogni parte dell'Italia, basti vedere le ex aree industriali del Nord-Italia (una su tette l'ex Area Falck di Sesto San Giovanni (MI)). Gli investimenti da fare sono ingenti e bisogna fare un bel mea-culpa per l'incapacità di intercettare le sovvenzioni europee. Molte volte ho citato il mancato impiego dei… Leggi il resto »
Se vuoi la mia offerta di farci un giro
per la provincia rimane sempre valida,
abbiamo molte logiche post-borboniche da visitare
nelle quali ormai gli interessi personali
sono soltanto i fantasmi di un passato
assai prossimo.
Se il direttotre è favorevole,
potremmo farne un reportage anche fotografico
in un prossimo articolo.
Saluti e Buona domenica
@Fortebraccio 2° accetto volentieri il tuo invito; puoi chiedere il mio indirizzo email al direttore oppure trovarmi su facebook.
Non ho mai amato il piagnisteo, scusa buona per tutte le stagioni e per ogni non volontà di fare niente. Certo c'è la crisi, c'è la divisione (traumatica) della provincia con Fermo, ove non è che stiano messi meglio di noi in una prospettiva di medio – lungo termine, ma tutto questo non deve divenire un mantra per giustificare l'immobilismo. Bisogna uscire dai libri di scuola ed iniziare a fare impresa. Tutto giusto, peccato che oggi fare impresa voglia dira fare una cosa eroica e non produrre reddito, come invece sarebbe giusto e sacrosanto. Si equivoca sul termine. Magari non… Leggi il resto »