CUPRA MARITTIMA – «L’area che si sviluppa linearmente lungo la Statale Adriatica dal Torrente Sant’Egidio fino al Bar Curzi, nel corso del tempo è stata interessata da ritrovamenti di una serie di strutture murarie, pavimentazioni a mosaico e ninfei che fanno ipotizzare l’esistenza di una serie di ville urbane di età imperiale, notevoli per dimensione, per arte e architettura».

Ad illustrarci cosa si trova, o si trovava, in quella zona è Giovanni Ciarrocchi, esperto di archeologia, socio dell’Archeoclub e autore di diversi libri tra cui “Cupra Maritima, (all’epoca con una sola “t”, ndr) la campagna e la città, ritrovamenti, schizzi e annotazioni sulle strutture antiche, 1969, 1992”, edito dall’Archeoclub d’Italia, sede di Cupra Marittima.

Si riesce così a capire perchè l’area intorno al piazzale Erg è tutelata e perchè, per fortuna, sono stati fatti questi scavi archeologici preventivi prima della realizzazione di un autolavaggio.

Spiega infatti Ciarrocchi: «Siamo in presenza di una parte importante dell’impianto urbano di Cupra Marittima destinato a grandi residenze a ridosso del mare».

Dice l’esperto a proposito dell’ultimo ritrovamento: «Questo scavo archeologico preventivo realizzato nel piazzale Erg, seppur di estenzione limitata, ha evidenziato ancora una volta una nuova struttura attribuibile ad una villa marittima».

«Nel caso specifico – prosegue Ciarrocchi – i due muretti che si incrociano sotto alla base di colonna individuano con molta probabilità lo spigolo del peristilio. Il peristilio altro non è che l’area intorno al giardino che si trovava all’interno della villa».

«Questa nuova villa che è stata trovata è una struttura staccata dal Ninfeo, ma contigua ad esso. La villa con ninfeo infatti, visitabile a sud del piazzale Erg, è stata scoperta dall’Archeoclub nel 1972 in occasione dell’ampliamento del piazzale».

La scoperta è dunque una conferma delle ipotesi già elaborate nelle pubblicazioni ed espresse nel convegno di archeologia cuprense del 1992.

Per farci capire meglio Ciarrocchi ci fa vedere una villa romana di Pompei e ci dice che i reperti trovati a Cupra fanno pensare allo stesso tipo di edificio.

Ci domandiamo a questo punto quale sia la differenza tra Cupra e tanti altri siti archeologici italiani visto che, a dire degli esperti, qui ci sono delle grandi potenzialità. Una mentalità diversa, oppure il forte interesse nel tutelare le proprietà private che sorgono intorno ai ritrovamenti e che potrebbero celare altri reperti?

Ribadiamo che l’Archeoclub, gli appassionati del settore e gli amanti di Cupra, avrebbero voluto far convivere “il vecchio e il nuovo”, rendere almeno fruibile lo scavo, facendolo rimanere aperto e coperto da una lastra di vetro che lasciasse vedere il muro che emerge.

La costruzione dell’autolavaggio è stata comunque bloccata, e per questo si sarebbe potuto creare un punto di interesse, una ulteriore tappa del percorso archeologico cuprense, invece lo scavo è stato coperto per lasciare spazio al parcheggio dei camion.