SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Amante della vita, del sole, gioviale, aperto a quell’allegria che ti rende più chiara l’esistenza: riferite a Fabrizio Vitelli non sono parole di circostanza. Del carattere dello sfortunato motociclista che ha trovato la morte in via Sgambati domenica mattina parlano delle persone che lo hanno conosciuto bene.
Giulio Spadoni, direttore sportivo della Samb Calcio, ha saputo della disgrazia all’inizio del match di domenica al Riviera delle Palme. L’incidente si era verificato appena poche ore prima, intorno alle 11. Spadoni annovera Fabrizio Vitelli fra i suoi migliori amici, quelli che si contano sulle dita di una mano. Quando gli chiediamo un ricordo, è ancora sotto choc: «Ho lasciato lo stadio appena ho saputo della notizia, sono andato in ospedale sperando si trattasse di un errore, e invece poi si è materializzato l’incubo. Ancora non ci credo, sono colpi duri questi, lo conoscevo da trent’anni, ci sono andato a scuola, in vacanza. C’è sempre stato per me e ci sarà sempre».
Lo ricorda così: «Era innamorato del sole, del calore, del mare. Lo chiamavo scherzosamente “la lucertola”. Andava in spiaggia da aprile a ottobre, per lui si trattava di una fonte di vita e di energia. So che quando è successo il maledetto incidente si stava proprio recando in spiaggia».
Sandro Benigni, giornalista del Corriere Adriatico e di Radio Azzurra, ha frequentato la Ragioneria presso l’Itc “Capriotti” assieme a Vitelli. Ne parla così: «Con lui non avevo più una grossa frequentazione dopo il periodo giovanile, ma ogni volta che lo incontravo in giro mi sembrava di averlo lasciato appena dieci minuti prima. Fabrizio era così, una persona che incontravi sempre con piacere, gioviale e vivace nell’accezione migliore del termine. Non sono parole di circostanza, ma il ritratto della sua identità. Un uomo che si ricorda con affetto, davvero».
Gigi Bollettini de “La Gazzetta Rossoblu”, invece, ha avuto con Vitelli una esperienza lavorativa in comune, presso l’emittente “L’altra radio”, una ventina di anni fa. Con lui, Vitelli ha intrapreso con convinzione la carriera di agente pubblicitario a tempo pieno. «Era in gamba, veramente, aveva grosse qualità nel suo lavoro e poi gli piaceva vivere, senza fare pazzie ma con la giusta allegria. Si era costruito da solo, facendosi strada grazie alle sue doti. Amava la moto, ma non era uno spericolato. Anzi, quando mi incontrava alcune volte mi diceva sempre “Gigi, vai piano quando sei in strada”. E’ una tragedia che mi lascia senza parole».
Figlio unico, sposato, Fabrizio Vitelli attualmente lavorava da agente pubblicitario per la radio “Latte e Miele” e per il Corriere Annunci.
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Da quando lo conoscevo (20 anni fa), Fabrizio era già sposato con la radio. Una volta, trafelato, venne a trovarmi in ufficio: "Gio', fammi presto il testo per il mobilificio XY, non so dove sbattere la testa". Tornò più tardi con lo scooter, com'era venuto. Era facile incrociarlo per strada, ogni tanto fermava la moto e parlava al telefono. Lavorava così, al volo. "La moto è il mio ufficio", diceva.
Sempre abbronzato. Sempre educato. Fabrizio, quello di Latte e Miele.
Fabrizio: la radio e la moto.
PGC
mercoledì sei venuto inufficio come ogni settimana, hai lasciato i giornali e poi nonostante che avevi lasciato la macchina in mezzo alla strada e dovevi ancora girare per tutte le agenzie, come sempre, ti sei seduto per fare le nostre chiacchiere sempre con il tuo immancabile sorriso, le macchine fuori protestavano perchè facevano fatica a passare ma noi continuavamo a parlare a sorridere. Poi ci lasciavamo con la solita frase riferita al lavoro tu mi dicevi "piano con calma, ci vuole la calma" e io ti rispondevo sempre. Stò scrivendo queste righe con le lacrime agli occhi, ho perso un… Leggi il resto »
Fabrizio era una di quelle persone che si incontrano una volta e si ricordano per sempre. Dfficile trovare chi la possa pensare diversamente, l'impressione che tutti abbiamo avuto di lui e' stata unica: solare, pieno di vita, sincero, amicone, disponibile. L'ho conosciuto anche io piu' o meno 20 anni fa ma ogni volta che capitava di rincontrarsi per strada era sempre pronto a salutarti e a sacambiare due chiacchere senza mai togliersi quel sorriso dalla faccia…..rallegrandoti magari la giornata con la sua gioia di vivere. E anche io lo ricordero' per sempre sulla sua moto, cosi' come lo conosciuto, dalla… Leggi il resto »
non ho parole.
Riposa in pace Fabrizio
Addio pregiatissimo Amico mio!, non ci sono parole per descrivere ora la tua assenza. Il dolore e troppo forte e difficilmente riuscirò ad accettare una così tragica dipartita.
Un abbraccio!
Mi ha visto crescere e ho imparato molto da lui come anche lui diceva di aver fatto da mio padre. Col sorriso e l'aria furba compariva e spariva a cavallo del suo "bolide". Lo prendevo in giro per quello stile grezzo che in realtà lui rimarcava apposta per creare il suo personaggio. Abile, intelligente, preponderante non solo se la cavava in ogni occasione ma sapeva vivere. Ogni anno ci raccontava dei viaggi-avventura che intraprendeva e la gente gli diceva "fabbri' tu gliè nu matt!" ma a lui le cose convenzionali non piacevano diceva che lo annoiavano. Non era un tipo… Leggi il resto »
Fabrizio, abbiamo trascorso un anno insieme pilotando carri armati a Civitavecchia, odiando queste macchine da guerra e la naja che qualcuno ci aveva imposto ma allo stesso tempo divertendoci a giocare alla finta guerra a Monteromano. Era il 1985/86 eravamo ragazzi spensierati ma allo stesso tempo pensavamo a cosa avremmo fatto dopo il congedo. Sono passati molti anni, ogni tanto ci siamo rivisti in estate per una cena. Ieri ,un nostro amico ,Andrea T. anch'egli partecipe delle nostre passate vicende, mi ha chiamato dicendomi cosa ti era accaduto. Non avevo parole e mi sono sentito la terra mancare da sotto.… Leggi il resto »
Ci siamo conosciuti nell' 85/86 al servizio di leva a Lecce e poi a Civitavecchia e da allora siamo sempre rimasti oltre che grandi amici a stretto contatto. Ogni anno ci trovavamo per 3/4 volte a cena e raccontavamo di quell'anno trascorso insieme con altri tre commilitoni della zona. L'ultima volta a cena il 4 settembre in un locale di Grottammare c'era anche un'amico di Roma e stavamo pianificando di organizzarne una per primavera nella capitale per incontrare gli amici romani. Fabrizio era anzi E' una persona solare, sempre sorridente e disponibile e GRANDISSIMO AMICO. Alla naja cantavamo : noi… Leggi il resto »
Terribile ed irreale è stato apprendere la notizia della tua morte domenica…ma ancora più terribile è la consapevolezza che si annida giorno dopo giorno dentro di noi e che non incontreremo mai più il tuo sorriso, che non ti vedremo mai più appoggiato alla moto davanti al negozio di ‘Silvana’ o sfrecciare per le strade della città. C’è tanta rabbia, dolore, tristezza.