SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dai nemici mi guardi Iddio, che dagli amici mi guardo io. Senza scomodare l’aldilà, e nemmeno indagare se i due siano amici davvero o soltanto compagni di partito, fatto sta che Nazzareno Trevisani rappresenta per il sindaco Gaspari una spina nel fianco che quasi nemmeno le due opposizioni (quella classica di centrodestra e il gruppo di Rifondazione Comunista) sembrano raggiungere. «Sono costretto a scrivere alla stampa perché agli incontri del Partito Democratico è impossibile discutere dei motivi che ci hanno condotto alla catastrofe elettorale delle provinciali» spiega Trevisani, che poi scrive di un lungo elenco di «posizioni e decisioni contraddittorie, repentine giravolte programmatiche, testardaggine e gli errori» dell’amministrazione Gaspari, sindaco del Partito Democratico, stesso gruppo di Trevisani.
Il quale parte dal recente caso degli allagamenti, con botta e risposta tra Gaspari e dirigenti del Consorzio Idrico: «Il sindaco ha fatto autogol. Un’opera finita, costata circa un milione di euro, non funziona perché manca il collaudo? Vi è una evidente responsabilità politica dell’amministrazione, sindaco in primis. Il Comune è il secondo socio del Ciip, ha la direzione dei lavori, è l’unico ente beneficiario dell’opera, sa dei rischi e dei danni di allagamento e degli immancabili temporali di fine stagione. Cosa ha fatto? Attende burocraticamente il 9 di ottobre per il collaudo dell’opera? Invece di strillare demagogicamente sui giornali, a danno compiuto, perché non si è mosso nelle settimane, nei mesi successivi alla fine dei lavori per sollecitare l’anticipo del collaudo? Le sue esternazioni sono apparse smodate e istituzionalmente scorrette (richiesta di dimissioni sulla base delle tessere di partito!). Il tono e le argomentazioni usate sono del tutto simili a quelle del famigerato ”editto bulgaro”. Di Berlusconi ce n’è già uno. Ci basta e avanza!».
Poi Trevisani snocciola una serie di questioni chiave dell’amministrazione Gaspari, che ha superato i tre anni di governo, che, per sintesi e leggibilità, elenchiamo di seguito («Faccio citazioni da sue dichiarazioni pubbliche, in Comune o nel Partito, a cui ero presente, o sulla stampa» spiega Trevisani):
1. «Teleriscaldamento: mesi di discussioni, nulla di fatto».
2. «Tassa Ici sulla seconda casa: prima era un danno per la città, poi l’ha portata al 9 per mille».
3. «Palacongressi: denunce, sospensione dei lavori, fiamme e fuoco per la riacquisizione al pubblico. Poi va bene così, favoriamo il sorgere di un vicino albergo a 5 stelle e iniziative simili».
4. «Piano regolatore: prima conferma del professionista, rapido aggiornamento dell’elaborato (come era plausibile) e avvio dell’iter per l’adozione. Invece, licenziamento del tecnico costato 300 mila euro, sostituzione con un altro parimenti costoso, e Prg ormai nel porto delle nebbie».
5. «Occupazione del suolo pubblico: il piano era considerato urgente nel 2007, chissà se sarà pronto nel 2010».
6. «Piano della sosta inesistente (nessun nuovo parcheggio)».
7. «Piano del Porto, rigettato dalla Regione. Piano di spiaggia in odore di bocciatura».
8. «Torre dell’Agraria: premiazione in pompa magna del progetto migliore: “Si realizzerà, senza se e senza ma. Dopo l’assemblea pubblica la Torre non si farà più. Adesso si ondeggia di nuovo».
9. «Albula: progetto finanziato dal centrodestra nel 2004: Gaspari denuncia i ritardi di Martinelli, che si è dimesso nel 2005. Dopo 4 anni annuncia i lavori per il 2010 e come indennizzo per il ritardo regala una proposta fantastica: “Abolirò la foce, farò una darsena turistica”».
10. «Multiservizi: prima delle elezioni, minaccia licenziamenti. Annullati a furor di popolo».
11. «Lungomare nord: aveva detto all’inesauribile e tuttofare architetto Farnush: “Facci sognare”. Vedremo almeno i primi 500 metri… del film?”
12. «Il Ballarin e i 10 milioni della Carisap: una telenovela infinita. Un anno fa, dopo mesi di discussioni, fu annullato il Consiglio Comunale che doveva concedere gratis quell’area. Il sindaco non sapeva del vincolo decennale di inalienabilità? Dopo due dinieghi della Corte dei Conti in alternativa non indica aree pubbliche bensì 7 aree di privati, immagino costose, per favorire cosa? Non poteva proporre il campo Europa, unica vera area utile? Quanto pazienterà ancora la Carisap?»
13. «Cassa di colmata: un nome fascinoso per una discarica al Porto che il sindaco indica come “grande opportunità”».
Trevisani fa “13”, anche se aggiunge «la giostra dei dirigenti comunali, le correzioni al Pai». «Gaspari fa fanti errori, ma da solo? – termina l’ex dirigente della Multiservizi – No, è in buona compagnia. Anche se dice che parteciperà alle primarie, probabilmente le farà da solo»