SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “È bello vivere liberi!” è l’ultima frase che Ondina Peteani, prima staffetta partigiana d’Italia deportata ad Auschwitz (numero 81 672), scrisse a poche settimane dalla morte, in ospedale, quando il suo medico le chiese di comporre, a occhi chiusi, la prima frase che le fosse venuta in mente.

La sua vicenda attraversa gli anni del fascismo nel Monfalconese, viene segnata in modo indelebile dalla detenzione ad Auschwitz e continua nel dopoguerra, come ostetrica e organizzatrice culturale all’interno del Pci. Lo spettacolo si ispira alla prima parte della vita di Ondina fino alla liberazione dai campi di concentramento, mettendo in luce il contributo fondamentale apportato dalla Resistenza femminile all’emancipazione della donna.

Tutto questo è raccontato attraverso linguaggi differenti: le testimonianze, il monologo civile, i burattini, il teatro con pupazzi. “Perché a un pupazzo si può fare di tutto, anche le cose più terribili; perché il rapporto tra pupazzo e manovratore è uguale a quello tra deportato e aguzzino. Davanti alle immagini dei lager lo shock emotivo è fortissimo e fa distogliere lo sguardo, mentre davanti a un pupazzo picchiato e umiliato si resta a guardare fino in fondo, e l’emotività lascia spazio alla riflessione”.

Marta Cuscunà nasce a Monfalcone, città operaia famosa per il cantiere navale in cui si costruiscono le navi da crociera più grandi del mondo e per il triste primato dei decessi per malattie causate dall’amianto. Prende parte a vari spettacoli prodotti dal CTA-Centro Regionale di Teatro d’Animazione e di Figure, da Elsinor di Barcellona, dal Teatro Club Udine, e dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

I Teatri Invisibili chiuderanno ufficialmente sabato 10 ottobre, ore 18, al Teatro dell’Arancio di Grottammare, con un Incontro dibattito dal tema “15 anni di Invisibili realtà”.

Prezzo del biglietto: 8 euro. Prenotazioni: Laboratorio Teatrale “Re Nudo” – tel. 0735 58.27.95 – teatriinvisibili@libero.it.