SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Allagamenti, impianti nuovi e non collaudati, gestione delle emergenze pioggia: la Ciip (Cicli integrati impianti idrici primari, l’ente gestore del ciclo idrico integrato nel Piceno) smentisce le dichiarazioni fatte dal sindaco Giovanni Gaspari e puntualizza le sue competenze e quelle del Comune. E soprattutto declina le responsabilità per quanto riguarda il mancato collaudo dell’impianto di sollevamento realizzato mesi fa fra via Lombroso e via Asiago.

In base alle precisazioni della Ciip, la mancanza sarebbe stata dei tecnici del Comune. Ma vediamo caso per caso le varie problematiche e le spiegazioni dell’ente:

VIA ASIAGO/IMPIANTO DI SOLLEVAMENTO «La Ciip ha ricoperto il ruolo di stazione appaltante», affermano il presidente Paolo Nigrotti e il direttore generale Enrico Calcinaro in una conferenza stampa alla quale, dicono, è stato invitato anche Gaspari stesso.

Usando i fondi erogati dall’Autorità d’ambito idrico, derivanti dalle bollette degli utenti, la Ciip ha poi indetto la gara d’appalto per i lavori ma «essendo le condotte per lo smaltimento delle acque bianche di competenza del Comune, il direttore dei lavori e il responsabile unico del procedimento sono figure interne al Comune stesso». Dunque, dicono Nigrotti e Calcinaro, non è giunta loro alcuna comunicazione ufficiale circa la fine dei lavori e l’attestazione di collaudo effettuato.

Un rimpallo di responsabilità, dunque, che si motiva anche così: la ratio della norma dà la responsabilità dei lavori al Comune perchè è l’ente che conosce meglio problematiche e strutture del sistema di smaltimento delle acque bianche piovane. E poi c’è il discorso delle famose telefonate roventi di lunedì pomeriggio, mentre il nubifragio impazza sulla Riviera e le strade si allagano come sempre e più che mai.

Gaspari ha affermato di aver fatto lui le chiamate di sollecito alla Ciip per l’immediata messa in funzione dell’impianto di via Asiago. Calcinaro smentisce: «Mi hanno contattato l’architetto Farnush e l’ingegnere Antolini dal Comune di San Benedetto, ho ricevuto da loro le rassicurazioni sul corretto funzionamento dell’impianto e sulla base di queste informazioni, e dopo aver informato l’Autorità d’ambito, ho deciso di farlo attivare». Anche se, ribadisce Calcinaro, l’attivazione post collaudo non era di sua competenza. Ma ha agito in prima persona, e d’urgenza, in base all’articolo 147 del Dpr 554/1999 perchè c’erano pericoli per la pubblica incolumità. Ora si attende il collaudo definitivo da parte dell’ingegnere incaricato, esterno alla Ciip e al Comune. Ma l’impianto è in funzione e rimarrà tale.
PIAZZA SAN GIOVANNI BATTISTA Sostengono Calcinaro e Nigrotti: «Fino al 2008 i lavori sono rimasti bloccati per continue modifiche richieste dall’Amministrazione Gaspari rispetto al progetto originale. Oggi è stato avviato lo studio di fattibilità e il cronoprogramma dei lavori. Tutti i ritardi verificatisi fino all’aprile 2009 non sono di certo imputabili a noi». A onor del vero, almeno per quanto risulta a rivieraoggi.it, l’amministrazione comunale non ha mai stigmatizzato la Ciip per la mancata partenza dei lavori, anche perchè è stata lei stessa a cambiare il progetto in corso per ragioni di opportunità tecnica legate anche allo sbocco delle acque piovane nel bacino portuale.

VIA MONTECONERO Trattandosi di condotte idriche miste (fogne e acque bianche), la Ciip afferma di avere in mano l’intero iter dei lavori. Anche qui anni di stallo, con rimpalli di progetti fra Comune ed ente gestore, mentre gli allagamenti continuavano. Secondo Calcinaro e Nigrotti, «il Comune, pur accettando il nostro ultimo progetto, ci ha invitato a delocalizzare l’impianto di sollevamento, ora siamo in attesa che si esprima definitivamente su questa delocalizzazione essendosi fatto parte attiva per un accordo bonario di acquisizione dell’area interessata dagli attuali proprietari».

SOTTOPASSO VIA VOLTATTORNI Qui il sindaco ha parlato di una evidente non efficienza dei lavori compiuti sulle condotte idriche alcuni fa, ma senza coinvolgere la Ciip perchè quei lavori non furono fatti dalla società presieduta da Nigrotti. Che a scanso di equivoci precisa: «Se sono stati sprecati soldi, questa responsabilità non è della Ciip. Anzi, ora stiamo studiando il problema di via Voltattorni e lo abbiamo inserito in un piano di intervento complessivo».

Non rimane che sperare che gli enti comunichino meglio fra loro. Ai cittadini, e all’opinione pubblica, interessa sopra ogni cosa che la città non diventi un lago ad ogni minima pioggia.