GROTTAMMARE – Da quanto apprendiamo dalle rappresentanze sindacali della Itac, non sarebbe stata ritirata la procedura di mobilità per i lavoratori della lavanderia industriale del gruppo Cossiri, attualmente in regime di concordato preventivo.

«Mercoledì 23 settembre è stato siglato tra azienda e commissario giudiziale il verbale di mancato accordo e adesso la palla passerà al ministero», afferma la Rsu in una nota, manifestando delusione per via delle speranze che a loro dire erano state alimentate nel recente incontro fra il Commissario giudiziale Mattiozzi e le istituzioni locali, presso la Provincia di Ascoli.
«Il Commissario giudiziale Andrea Mattiozzi – affermano i lavoratori – aveva mostrato sensibilità, durante l’incontro del 18 settembre presso la Provincia di Ascoli. Dove era apparsa evidente l’inconsistente pochezza delle motivazioni che, a suo dire, renderebbero necessario l’invio largamente anticipato delle lettere di licenziamento ai lavoratori della Itac. Il presidente Celani, i sindaci Merli e Gaspari, i sindacati e la Rsu aziendale, alla fine hanno forse avuto l’impressione che, da parte del Commissario, il ritiro della procedura di mobilità da lui voluta e avviata, fosse quantomeno molto probabile».

In quella riunione, i lavoratori avevano ribadito la speranza e la richiesta che la proroga di sei mesi alla loro cassa integrazione sostituisse il previsto avvio della procedura di mobilità, cioè del licenziamento “accompagnato” da un sostegno al reddito a termine da parte dell’Inps.
Ribadisce la Rsu nella sua nota: «Il presidente Celani aveva espresso tutta la preoccupazione delle istituzioni per una situazione come quella del Piceno, a rischio nella sua coesione sociale. Il sindaco Merli aveva brillantemente esposto la situazione della Itac con grande attenzione verso i lavoratori, il sindaco Gaspari aveva lanciato l’offerta della creazione di un fondo istituzionale di garanzia, cosa che avrebbe dovuto spazzar via gli ultimi dubbi del Commissario; il quale, per giunta piacevolmente sorpreso, aveva dichiarato che mai, in vent’anni di carriera, gli era capitato di ricevere tanto appoggio da parte delle istituzioni».

Ma l’ottimismo sembra sfumato, e la Rsu invita i lavoratori a prepararsi «alla battaglia sindacale ed eventualmente legale che nel caso non sarebbe solo di natura difensiva e vogliamo precisarlo fin da subito. Tutto quello che è nostro diritto avere, lo avremo, e nessuno sarà in grado di scipparcelo: i lavoratori Itac hanno già dato molto, di tasca loro, e non intendono dare altro».

Il 29 settembre il Tribunale di Fermo dovrebbe decidere o per l’omologa del concordato preventivo chiesto dall’azienda, oppure per il fallimento della Itac.