SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nei giorni scorsi (ma non solo) pubblici esercizi, negozi di abbigliamento e altri esercenti hanno ricevuto la visita di rappresentanti incaricati dalla Scf, ovvero Società Consortile Fonografici, e che abbiano chiesto loro un pagamento per l’utilizzo in pubblico di musica di sottofondo.

A segnalarlo è il Responsabile Provinciale Confesercenti dei Pubblici Esercizi e Commercio, Giacomo Sciarra che precisa una volta per tutte: «La Confesercenti non ha mai sottoscritto convenzioni con Scf che vincolano il pagamento di alcunchè. Per questo ci siamo rivolti ad uno studio Legale, che ha proceduto ad inviare ad Scf una lettera di formale diffida».

«Invitiamo pertanto – prosegue – i nostri associati di attività commerciali e turistiche, di non pagare nulla al ricevimento di bollettini, né tantomeno far procedere a misurazioni all’interno del locale da incaricati da Scf. Quindi rivolgetevi ai nostri uffici per ulteriori informazioni».

Sciarra spiega infatti che «nella maggior parte degli esercizi commerciali la musica di sottofondo, che non è utilizzata ai fini di lucro, è quella trasmessa attraverso radio o televisione, sulla quale l’equo compenso è già pagato dalle emittenti».

«La legge sul diritto di autore inoltre – conclude il responsabile della Confesercenti – attribuisce unicamente all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e alla Siae, tramite i suoi ispettori, le competenze per la vigilanza in materia. La Scf quindi non può chiedere nessuna somma».