SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Mancherà a molti Micaela, morta tragicamente a soli 34 anni in un incidente d’auto ancora tutto da chiarire nella giornata di venerdì. Una perdita incolmabile per la famiglia che perde l’unica figlia, molto legata al padre Pasquale, ingegnere e insegnante all’istituto Ipsia di San Benedetto.

Mancherà al suo amatissimo quartiere Sant’Antonio dove abitava in via Formentini e del cui coro della parrocchia aveva fatto parte. Solare, sorridente, piena di vita e gioia di vivere. Così la ricordano affranti dal dolore i colleghi della Croce Verde presso la quale svolgeva volontariato. Senza dimenticare l’attività di famiglia, l’hotel Fortuna e lo stabilimento balneare.
Il corpo è stato composto presso l’obitorio del nosocomio “Augusto Murri” di Fermo dove sarà effettuata l’autopsia. La morte l’ha colta proprio mentre faceva ritorno dall’ospedale dove aveva appena accompagnato la madre per alcuni accertamenti. C’è voluta una intera squadra dei Vigili del fuoco per estrarla dalle lamiere contorte della Polo diventata per lei una bara di acciaio.

Intanto il suo accompagnatore Silvestro Schifani, ricoverato sotto choc al nosocomio “Madonna del Soccorso” di San Benedetto, è rimasto gravemente ferito ad una mano e si teme la perdita dell’arto per lo schiacciamento provoca all’incidente.