GROTTAMMARE – L’assemblea dei lavoratori della Itac, tenutasi lunedì 14 settembre in Comune e indetta dalle rappresentanze sindacali di fabbrica e dalle segreterie sindacali confederali, ha visto diversi punti ed interventi. Fra i primi, la piena adesione dei lavoratori della Itac alla manifestazione di tutti i lavoratori del Piceno organizzata per sabato 19 settembre fra Centobuchi e Castel di Lama da Cgil-Cisl-Uil.

I Segretari confederali Paola Giovannozzi, Floriano Canali e Marsilio Antonucci hanno illustrato quella che è attualmente una catastrofica situazione dal punto di vista economico ed occupazionale per la Provincia picena, e che ha travolto anche diverse aziende del Gruppo Cossiri compresa la Itac.

Un piccolo spiraglio viene dalla comunicazione fatta all’assemblea dal sindaco Luigi Merli, che ha ottenuto un incontro venerdì 18 settembre con il Presidente della Provincia Piero Celani, alla presenza del sindaco di San Benedetto del Tronto Giovanni Gaspari (il 50% dei lavoratori risiede a Grottammare e San Benedetto). L’incontro è previsto per le 15 in Provincia, mentre alle 16:30 Celani riceverà la delegazione della Bentel di Corropoli, altra azienda in crisi che, seppur nel vicino Abruzzo, impiega molti piceni.

I lavoratori Itac sperano anche nella partecipazione del Commissario giudiziale Mattiozzi. Durante l’incontro, infatti, i sindacati chiederanno un intervento della Provincia presso il Commissario e il Giudice Delegato, per ottenere una proroga di almeno 6 mesi alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria. Affermano le rappresentanze sindacali: «Al momento i requisiti di legge esisterebbero appieno, ma l’apertura da parte dell’azienda della procedura di mobilità (l’anticamera del licenziamento, ndr), con larghissimo anticipo sulla scadenza della Cigs, ci ha lasciato interdetti. Non si capisce neppure la fondatezza di una simile decisione da parte del Liquidatore e del Commissario, fermo restando che ci siamo opposti totalmente ed abbiamo chiesto il ritiro della procedura di mobilità».
Il 29 settembre il Tribunale di Fermo dovrebbe decidere o per l’omologa del concordato preventivo chiesto dall’azienda,
oppure per il fallimento della Itac, che potrebbe avere dannose conseguenze a carico dei dipendenti, i quali affermano di avere ancora tre mensilità arretrate da percepire ed enormi difficoltà ad andare avanti per far fronte a qualsiasi spesa quotidiana o periodica.
Quel giorno, i lavoratori annunciano che formeranno un presidio fuori dal Tribunale di Fermo in attesa della sentenza, sperando che le cose vadano per il meglio.