ASCOLI PICENO – Il sindaco di Ascoli Guido Castelli si è incontrato martedi mattina con i funzionari del Ministero del Welfare e ha contattato il Sottosegretario Viespoli per sollecitare la concessione della Cassa Integrazione a 75 dipendenti della Novico, l’azienda specializzata nella produzioni di aghi e siringhe ad uso farmaceutico i cui operai da tempo devono fare i conti con ritardi di stipendi e blocchi della produzione. Nei giorni scorsi, sei dipendenti avevano richiamato l’attenzione barricandosi dentro l’edificio per protestare contro questa situazione.
Nel corso dell’incontro, al quale ha partecipato anche il commissario giudiziale dell’azienda ascolana Cesare Volpi, il primo cittadino ascolano ha sollecitato la definizione della cassa integrazione, chiedendo che venga data la massima priorità possibile anche in considerazione della grave crisi occupazionale che ha investito il Piceno.
I funzionari ministeriali hanno assicurato che la pratica dovrebbe concludersi nel minor tempo possibile una volta espletato l’iter tecnico di valutazione.
«Nel frattempo, anche per venire incontro alle maestranze della Novico – ha detto il sindaco Castelli – stiamo valutando la possibilità di favorire una anticipazione della somma da parte di un Istituto di Credito locale. Non dobbiamo dimenticare infatti, che 75 famiglie stanno vivendo un momento economico difficilissimo e come sindaco, come ho sempre rimarcato, sono impegnato accanto a loro nella ricerca delle soluzioni più opportune».
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Esiste già un accordo Regionale
per l'anticipo della cassa integrazione
al quale hanno aderito : Banca delle Marche,
Banca Pop. di Ancona e le BCC della Regione; l'accordo
è stato sottoscritto ad aprile con Cgil-Cisl-Uil.
Si invitano i lavoratori a mettersi in contatto con le
filiali di queste banche, e chiedere loro
quale è la modulistica
necessaria per avere l'anticipo.
Lo facciano fin da subito perchè
ci sono dei tempi burocratici di attesa,
fondamentale comunque è possedere il
mod. SR-41/inps riempito dall'azienda o dal
Commissario Giudiziale, oppure dal curatore
fallimentare. Potete rivolgervi anche
presso le Sedi Sindacali della Provincia.