Leggi qui i precedenti articoli sulla vicenda: Leo Bollettini contro Federici: «Pensa più alla crisi»  e Confindustria risponde a Leo Bollettini
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dal “Gruppo Imprenditori Piceni” riceviamo e pubblichiamo.

Rispondiamo al comunicato di Confindustria Ascoli di ieri con il quale si è inteso, maldestramente,
far passare come una diatriba tra il dottor Leo Bollettini ed il dottor Adriano Federici, quella che in realtà è una questione ben più ampia, ben riassunta dalla “lettera aperta”, fortemente condivisa dai seguenti imprenditori, gran parte dei quali associati a Confindustria: Antonio Costantini, Piero Carminucci, Leo Bollettini S., Giovanni Amadio, Carmelo Silvestri, Giuseppe Brancadoro, Giancarlo Gabrielli. Leo Bollettini J., Nazzareno Torquati, Fabrizio Luciani, Angela Velenosi, Gianmarco Veccia, Pietro Neroni, Marco Calvaresi, Pippo Nobilioni, Maurizio Speranza, Quinto Capriotti, Peppe Olivieri, Massimo Collina, Lino Mozzoni, Walter Sparti, Umbero Alesi, Achille Eusebi, Gianni Silvestri, Maurizio Ramazzotti, Quinto Capriotti, Federico Caldaretti, Giuseppe Citeroni, Riccardo Sabatini, Sergio D’Auria, Silvio Meletti, Giovanni Straccia, Umberto Bisirri, Alfredo Bollettini, Carlo Cicconi, Giovanni Vagnoni, Giampietro Gaetani, Ettore Strappelli, Giovanni Lucci, Battista Faraotti, e da molti altri che stanno facendo giungere il loro sostegno, la loro adesione e la loro solidarietà.
Condividiamo che la politica nulla abbia a che fare con la richiesta degli imprenditori di trasparenza nella designazione delle Cariche alla Camera di Commercio.
L’interessamento alla questione camerale (organo fondamentale per lo sviluppo economico del territorio) da parte di organi istituzionali non può e non deve essere visto come un’ingerenza politica, ma sicuramente come un contributo, sempre auspicabile, delle massime istituzioni locali in questa fase di particolare crisi economica ed occupazionale.
Nella medesima direzione deve essere intesa l’esortazione e la preoccupazione, che condividiamo, del Presidente della Compagnia delle Opere Marche Sud, dottor Massimo Valentini.
Non può essere infine sottaciuto che il comunicato stampa di Confindustria di ieri, nei modi e nei termini in cui è stato posto, confermi come il rispetto delle formalità e la scarsa attenzione ai contenuti, sia lo stile che attualmente prevale in Confindustria Ascoli.
Riteniamo che Confindustria Ascoli si sarebbe dovuta attivare e contribuire a contrastare il grave momento di crisi industriale ed occupazionale che sta attraversando il territorio, coinvolgendo le forze sociali, e non limitarsi all’enunciazione di programmi a mezzo stampa.
Ribadiamo  inoltre che l’utocandidatura e l’autoreferenzialità non sia mai stata nello stile di Confindustria  e che Confindustria Ascoli apra sull’argomento Camerale un ampio dibattito capace  di coagulare la massima convergenza economico-sociale ed istituzionale intorno all’interesse del territorio.