ASCOLI PICENO – Banda larga, qualche passo avanti. In un incontro a cui hanno preso parte l’assessore provinciale all’Informatizzazione Filippo Olivieri, alle Infrastrutture Pasquale Allevi, e la dottoressa Maggiulli in rappresentanza della Regione Marche e l’ingegner Masoch per l’azienda Infratel, si sono poste le basi per agevolare la compiuta realizzazione dell’importante servizio per la rete interne.
Alla sede dell’assessorato dell’Informatizzazione, sede dell’incontro, sono state affrontate le diverse metodiche di lavoro per consentire ad Infratel di effettuare gli scavi necessari alla messa in posa della fibra ottica, condizione necessaria per l’accesso dei cittadini e delle imprese alla rete internet. Si tratta di un’attività che verrà condotta, secondo l’accordo raggiunto tra la Provincia e la azienda Infratel, con l’obiettivo non solo di individuare le modalità più economiche per la realizzazione dell’intervento, ma anche per effettuare le “trincee di scavo” salvaguardando al meglio l’integrità e la sicurezza del patrimonio stradale provinciale.
Gli eventuali risparmi di spesa verranno comunque riutilizzati nel territorio piceno per ulteriori estensioni della rete mentre i primi fondi, che ammontano a circa dieci milioni di euro per l’intero territorio regionale, verranno presto integrati da ulteriori risorse previste nel FAS e noi FESR, fondi dì sviluppo per la crescita del territorio. L’importanza dell’accordo raggiunto va vista anche nella migliore operatività dello spesa di queste ulteriori somme future.
«Contiamo di ricevere entro la fine dell’anno da Infratel i progetti esecutivi necessari per rilasciare le concessioni relative agli scavi – ha dichiarato l’assessore Olivieri – con l’impegno di completare i primi tratti di fibra ottica che raggiungeranno le zone montane e disagiate entro l’estate del 2009. Tale attività – ha concluso Olivieri – consentirà anche di prevedere nuove forme di attività produttive come ad esempio imprese “hi-tech” e del settore informatico che potrebbero nascere nelle zone che attualmente non offrono la possibilità di usufruire della banda larga».