SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un episodio curioso e paradossale per un osservatore esterno, un po’ spiazzante se non irritante per chi lo vive in prima persona.
Ve lo raccontiamo dopo che ci è stato riferito dal nostro lettore M.D., e che ci sembra utile diffondere anche per stimolare una riflessione costruttiva.

Il protagonista è un giovane sambenedettese che alcuni giorni fa si è procurato una brutta ferita a un dito della mano e ha pensato bene di rinnovare la propria vaccinazione anti tetano.
La prudenza serve in questi casi, mentre se si è sambenedettesi andare alla Guardia Medica Turistica serve di meno. Certo, lo dice la parola stessa che si tratta di un servizio per i turisti. Certo, lo spiega anche il sito della Asur zona 12 che è un servizio riservato solo ai non residenti, seppur bisogna faticare per trovare e leggere l’informazione esatta fra i documenti allegati.
Le regole non ammettono ignoranza? Ma se accade che sia proprio un operatore del Pronto Soccorso dell’ospedale a mandarti dalla Guardia Medica per la tua ricetta, tu cittadino in un momento di debolezza psico fisica e con il dito sanguinolento cosa fai? Vai alla Guardia Medica. E vieni rimbalzato.
«Al Pronto Soccorso dell’ospedale c’era una lunga fila. Per carità, è estate e posso capirlo. Mi serviva una ricetta – ci racconta il lettore – e proprio qualcuno del personale del Pronto Soccorso mi ha consigliato di risparmiarmi la fila e andare dalla Guardia Medica per farmela dare dare, questa ricetta. Allora attendo l’orario pomeridiano di apertura, vado nella sede vicino alla Croce Rossa, davanti a me ci sono solo due persone. Attendo il mio turno, entro, chiedo la ricetta e quando dico che risiedo a San Benedetto mi dicono che purtroppo non possono essermi utili. A quel punto, non senza difficoltà perché non era l’orario giusto, rintraccio il mio medico di famiglia e alla fine della giornata ottengo la ricetta».
Non discutiamo sulla ratio della esclusiva vocazione ai turisti della Guardia Medica Turistica. Ma sembra paradossale che durante l’estate, quando il Pronto Soccorso dell’ospedale sambenedettese deve moltiplicare i propri sforzi fino quasi a “scoppiare”, i cittadini meno gravi non vengano fatti confluire in strutture sanitarie ausiliarie. Altrettanto curioso è che proprio dal Pronto Soccorso ti mandino alla Guardia Medica per evitarti la fila. Magari il nostro lettore è stato scambiato per milanese.
Un consiglio, dunque: quando andate al Pronto Soccorso, parlate sambenedettese stretto… Nessuno vi “dirotterà” dalla Guardia Medica.