ASCOLI PICENO – Continuano i picchetti di presidio da parte dei lavoratori davanti allo stabilimento della Manuli Rubber dopo che nel primo pomeriggio di giovedì c’è stata la visita dell’assessore regionale al Lavoro Franco Badiali e dell’onorevole Piero Fassino, ad Ascoli per sostenere l’appoggio alla candidatura di Dario Franceschini al Congresso nazionale del Partito Democratico di ottobre. Il leader del Pd ha espresso parole di solidarietà verso i lavoratori, e ha promesso il proprio impegno per stimolare le necessarie azioni di governo per risolvere la situazione di crisi che nel Piceno si sta facendo sempre più drammatica.

Ma ad alimentare scetticismi ci sono state le parole di Badiali il quale, secondo l’esponente del Sindacato dei Lavoratori Andrea Quaglietti, ha delineato un quadro della situazione tutt’altro che ottimistico.
«Le sensazioni dell’assessore regionale – ha commentato Quaglietti – non ci incoraggiano. Badiali sostiene infatti che se la Manuli dovesse eventualmente ritirare le procedure di mobilità il prezzo da pagare per i lavoratori sarebbe ugualmente molto alto. Si assisterebbe infatti ad una drastica riduzione dell’occupazione e degli stipendi e la situazione rimarrebbe drammatica, con un ancor maggiore sfruttamento dell’operaio. Speriamo che si tratti solo di sensazioni e che magari a breve possa esserci qualche spiraglio più ampio; noi continueremo a lottare per la ripresa a pieno regime dell’attività produttiva».

Quaglietti continua ad additare le responsabilità di questa situazione alla cattiva gestione amministrativa dell’azienda negli ultimi quattro anni. «Fino al 2004 – ha spiegato – l’efficienza dello stabilimento era massima, perché c’erano manager locali che avevano il polso della situazione. In seguito invece la gestione è stata affidata a persone inadeguate che hanno fatto perdere clienti e da lì in poi la situazione è precipitata . Noi chiediamo che venga riattivata la produzione con forze manageriali locali».

Insomma la sensazione è che se l’azienda rimarrà ferma sulle sue posizioni i politici, soprattutto quelli locali, potranno fare ben poco. Ora la speranza più grande è rivolta all’incontro previsto per i primi di settembre con il Ministro Claudio Scajola durante il quale si affronterà nello specifico la situazione ascolana con la convocazione di tutte le parti coinvolte.