Feltri al “Giornale”, Belpietro a “Libero”. Dobbiamo ancora capirci qualcosa. La girandola di cambi direzionali, inaugurati proprio dal giornalista bergamasco, ha causato un rapido ed impressionante effetto domino, sfociato nel clamoroso passaggio dell’ex responsabile di “Panorama” al quotidiano edito dalla famiglia Angelucci.
Feltri, che proprio dal Giornale fuggì nel 1998, negli anni seguenti non è stato molto tenero con la famiglia Berlusconi. Nel 2001, in un articolo intitolato “La verità su Berlusconi editore” confessò: «Con Paolo ci siamo lasciati male. Metà Forza Italia mi detestava perché dirigevo il Giornale a modo mio. A Silvio Berlusconi sto sulle balle perché una volta lo difendo e una volta lo punzecchio. Se non gli stessi sulle balle mi chiederei dove ho sbagliato!».
Una dose addirittura rincarata due anni dopo: «Quando capii che Silvio aveva bisogno di un direttore di partito, non potei più rimanere. Non è un mestiere che so fare».
Sorge dunque spontaneo chiedersi cosa sia cambiato in questo lasso di tempo. Feltri manterrà la sua autonomia? Ma soprattutto, gli sara consentito? Una cosa è certa: i lettori di “Libero”, passati da appena 40.000 ad oltre 120 mila in meno di un decennio, si differenziavano da quelli del Giornale per una sorta di “indipendenza ideologica” che garantiva – nonostante il palese indirizzo a destra – un’onestà di vedute e valutazioni su svariati temi. Lo scorso aprile ad esempio severo fu un’editoriale del direttore nei confronti del premier, deciso a tassare i redditi alti per finanziare le zone abruzzesi colpite dal terremoto. Continuerà su questa linea? I suoi seguaci sperano di sì e, sotto sotto, dovrebbe augurarselo pure Berlusconi.
Capitolo Belpietro. Il suo sbarco a “Libero” sorprende. Lui, da sempre “fedelissimo” del Cavaliere (che, si dice, l’avrebbe persino voluto al Tg4 al posto di Fede) si ritrova oggi dall’altra parte della barricata. Barricata che probabilmente gli consentirà di adottare un atteggiamento più critico nei confronti del centro-destra. Perchè in fondo, come detto, è con questa mentalità che i fruitori di “Libero” si rispecchiano.
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L'Italia ha una posizione indecente nella classifica sulla liberta d'informazione (vedi http://www.freedomhouse.org), i giornali nazionali vivono grazie ai finanziamenti pubblici e sono palesemente diretti da uomini di partito. Discutere dello scambio tra le pedine Belpietro e Feltri è un po' come parlare del sesso degli angeli.
Ma di che stiamo parlando? Di quotidiani? Di fornitori di notizie, di opinioni, anche le più disparate? O, più propriamente, di megafoni mono-toni, di cani da guardia, di collerici attaccabrighe e istigatori alla rissa, di propalatori di incultura e inciviltà? Chi li dirige è questione di lana caprina che può interessare solo chi ha la vocazione a mettere la testa nel secchio.
ANDREA sono d’accordo con te sui portatori d’acqua di Berlusconi, il vero giornalismo è ormai una mosca bianca, ci sono lacchè di destra ma quelli di sinistra non sono tanto di meno
"Quando capii che Silvio aveva bisogno di un direttore di partito, non potei più rimanere. Non è un mestiere che so fare"
Il fatto che una frase come questa passi quasi inosservata invece che generare uno scandalo giornalistico ci fa capire a che punto siamo arrivati in Italia…in mano alle manipolazioni dell'informazione comunista!!
Per fortuna che ci sono "le forze del bene" Berlusconiane…
ps:come spiegherò a mio figlio che leggerà certe dichiarazioni che Silvio non è un personaggio di guerre stellari,ma che è esistito veramente e che gli italiani lo votavano pure?? Sigh…
Meno male che Libero è critico verso Berlusconi, il super inserto a puntate” Vite, Conquiste, Battaglie e Passioni di un Uomo Politico Unico al Mondo”‘ uscito in edicola a mò di santini l’ho visto sul manifesto forse. Chiamare giornalisti certa gente (c’erano anche i nomi ma tra loro non apparivano nè Belpietro, né Feltri. Ndd) è un insulto ai veri giornalisti seri che ormai sono merce rara. Mi ricordo tante prime pagine di Libero, il tappo nel sedere a mortadella di Prodi, i pannoloni per Ciampi e Napolitano (nessuno parlò di Vilipendio allora), gli editoriali dove si ricordava SEMPRE che… Leggi il resto »
E' l'ennesima mossa geniale del Cavaliere: Belpietro riuscirà a 'berlusconizzare' quei lettori di 'Libero' ormai attaccati a 'Libero' e potenzialmente, ma non ancora del tutto visceralmente, berlusconiani.
E Feltri, con la sua 'autonomia', attirerà al 'Giornale' quei cittadini di centro destra che ancora vedevano 'Il Giornale' come troppo filo-Berlusconiano.
Avanti tutta Cavaliere: vista la sinistra che c'è (a proposito, ho letto gli slogan dei 3 candidati: c'è da rimanere ammutoliti. Ma che cavolo vogliono dire?? Ma che messaggi danno??), l'Italia sarà del tutto tua senza colpo ferire. Speriamo solo in Fini, ormai vero leader dell'opposizione.
Dei 3 coinvolti nella girandola (Feltri, Belpietro e Giordano), mi interesso unicamente di Feltri. Avevo smesso di comprare il "suo" Giornale quando alla vigilia dell'invasione USA dell'Iraq, faceva una insensata propaganda alla guerra. Di conseguenza l'arrivo di Giordano al Giornale non mi interessò affatto. Con Libero, Feltri ha sicuramente mostrato maggiore spirito critico di Giordano, in particolare sui temi etici, dove Giordano faceva la parte del chierichetto, mentre Feltri quella del libero pensatore. Auguri a Feltri, Belpietro e Giordano non mi interessano affatto. PS: in questi gg i sinistroidi se le stanno dando di santa ragione per le nomine di… Leggi il resto »
Eh si,i sinistroidi a spartirsi,cifre alla mano,quel gran pubblico di rai3… Le briciole per potersi sentire raccontare dai destroidi che anche a sinistra facciamo le stesse cose di Berlusconi. Bella presa per i fondelli,io gli lascerei pure la terza rete:NON LA VOGLIAMO,ANDIAMO PER LE STRADE! Così vediamo poi a cosa si attaccano i "liberali" Gundam di turno:magari all'esistenza di Repubblica e l'Unità,da tempo spariti dalla rassegna stampa del tg5,maggior "telegiornale" mediaset…in favore,fateci caso,della gazzetta di canicattì o roba del genere…. Però leggono i titoli di Liberazione e Manifesto,le solite briciole al confronto(e quindi meno temibili),per poter dire che è una… Leggi il resto »
PabloPaloma,
il tuo intervento è per me incomprensibile.
Qui a Milano in alcune zone si riesce a vedere la TV della Svizzera Italiana (TSI), se avete la possibilità, date un occhio al loro telegiornale. Assolutamente migliore dei nostri.
E quando parlo dei nostri mi riferisco al TG1, TG2, TG3, TG4, TG5, StudioAperto e SKY News.
Caro PabloPaloma, giusto oggi Feltri ha mostrato di avere pochi peli sulla lingua e ha giustamente smascherato il moralizzatore, nonché direttore, di Avvenire. Riporta, su Il Giornale, l'esito di una sentenza presente nel casellario giudiziario del sig. Boffo (quindi documento PUBBLICO). Si legge: «Articolo 660 del Codice penale, molestia alle persone. Condanna originata da più comportamenti posti in essere dal dottor Dino Boffo dall’ottobre del 2001 al gennaio 2002, mese quest’ultimo nel quale, a seguito di intercettazioni telefoniche disposte dall’autorità giudiziaria, si è constatato il reato». Il direttore di Avvenire, organo della CEI, è stato condannato per molestie! Leggete il… Leggi il resto »
Vedere Feltri che fa il ''Travaglio'' della situazione contro chi osa criticare il suo padrone non ha prezzo. A quando un articolo sul processo a Dell'Utri ?
Per alcuni la libertà e l'indipendenza di stampa significa solo:allinearsi ai giornalisti di Unità,Repubblica,Liberazione ,Manifesto ecc. ecc.! Questo è il Vangelo! Come attaccare qualcuno per la sua vita privata:se è un avversario politico va bene,se è uno che va bene per la loro parte si inalberano,si offendono,parlano di barbarie!Ricordate Sircana? Adesso il direttore di Avvenire! Moralisti secondo il vento che tira!
Caro Evil Monkey,
quando Feltri faceva il giornalista, Travaglio giocava ancora con le figurine.
Quanto mi mancavano le teorie superpartes di sfrinca..
Ma dopo la denuncia del tuo caro Silvio a Repubblica, hai ancora voglia di parlare di libertà d’informazione?
A volte il silenzio è un bene prezioso,da sfruttare.
La barzelletta d’Europa siamo diventati.
A me invece sembra che si stia delineando uno scenraio piuttosto complesso. Il Cavaliere sta giocando d'azzardo su due tavoli: non poteva non essere a conoscenza dell'editoriale di Feltri (attacco ai cattolici) e ora si schiera contro il suo neo direttore…se condividesse in pieno quest'ultima posizione, lo dovrebbe licenziare…succederà? Molto difficile…ma non impossibile…anche se un cane sciolto come Feltri sarebbe molto e forse troppo pericoloso rispetto al Belpietro di turno. Sfrinca è RIDICOLO parlare di Privacy su un personaggio del calibro di Berlusconi, in quanto i suoi interessi privati rischiano di ledere il paese intero. A me personalmente non interessa… Leggi il resto »
Se Berlusconi querela è un attacco alla libertà di stampa? Se querela Dalema (Forattini)? Se querela Di Pietro (Il Giornale dopo che ha scritto che i soldi presi da Idv li intasca lui personalmente)? Se querela Fassino (Repubblica per aver fatto il suo nome nell’intrallazzo Telecom o i giornalisti che hanno fatto il suo nome nello scandalo della sanità abruzzese)? Se querela Casini (Feltri per aver riportato le dichiarazioni di Tanzi in cui diceva che gli aveva dato dei bei soldini)? (Non mi dite che non lo sapevate di queste querele), su certi giornali non ne trovate tracce!
Sfrinca, vedi la differenza è che le altre cause sono per diffamazione,per presunte cose false scritte.
La causa a Repubblica è per delle domande fatte. DOMANDE!!
Fare domande dovrebbe essere alla base del giornalismo vero e della democrazia…
Ma questo non ti risulta,vero?
Il silenzio, caro silenzio….
Caro Maduli, con la questione Boffo mi sto divertendo come un pazzo! Il documento, pubblicato anche sul corriere.it, è stato chiaramente richiesto da un vescovo o un alto prelato (si legge “richiesta di informativa di Sua Eccellenza”). Quindi, un “prete” aveva chiesto al cancelliere del tribunale un’informativa. Il cancelliere, probabilmente senza richiedere il pagamento dei bolli, si era prodigato nel compito. Inoltre, solo un vescovo, qualcuno ben dentro la CEI, ha gli indirizzi di tutti i vescovi in Italia, perché la nota è stata inviata a tutti costoro. Ora, con un papa intollerante nei confronti degli omosessuali, mi sembra più… Leggi il resto »
La Repubblica fa delle domande che al loro interno contengono gia' una risposta.
Accetto le sue critiche direttore,
ma vedrà che alla fine Boffo si licenzierà.
E la CEI darà la colpa a Il Giornale, pur ottenendo il proprio obiettivo: liquidare un direttore scomodo, perché omosessuale.
Boffo ha capito che chi lo vuole far fuori, è il suo datore di lavoro.
Queste cose sono bellissime! Possono accadere solo in un paese come l'Italia!
Berlusconi ancora una volta riuscirà ad uscirne fuori perché l’Italia è berlusconizzata e da lui tutto accetta. Ha aizzato il più aggressivo dei suoi cani da guardia contro uno di quelli che timidamente aveva osato eccepire sulla sua moralità, con lo scopo di alzare un polverone che nascondesse e bilanciasse (nella sua ottica) le 10 domande di Repubblica. Tra i due fatti non c’è nesso. Da un lato c’è un normale (in qualsiasi paese democratico) incalzare di un quotidiano sulla moralità di un Primo Ministro sulla scorta di fatti oggettivi ed acclarati e di cui deve, come Primo Ministro, rendere… Leggi il resto »
Massimo, o sei ingenuo oppure "ne devi magnà di pagnotte". :P
Deduco che secondo il giornalista Massimo Falcioni la querela a Repubblica è giusta.. o sbaglio?
Se così fosse ti consiglio di cambiare mestiere,visto che il tuo dovrebbe imperniarsi sulle domande,nel caso anche scomode..nel caso anche che contengano risposte,date dai fatti,ma negate dal diretto responsabile,a cui magari si cerca di far dire la verità….