ASCOLI PICENO – Grande opera architettonica: dopo che è sfumata la possibilità di un intervento della Fondazione Carisap nell’area del vecchio stadio “Fratelli Ballarin” a San Benedetto del Tronto, l’Organo di indirizzo della Fondazione stessa ha scelto di “guardarsi intorno” per verificare se altri Comuni della fascia costiera hanno intenzione di mettere a disposizione altre aree per l’intervento.

Ricordiamo che la Fondazione, per l’investimento di dieci milioni di euro, pone come vincolo la cessione dell’area in questione da parte del Comune in cui sorgerà la grande opera architettonica, che nelle intenzioni dell’ente avrà finalità pubblica.

Queste le parole contenute nella nota ufficiale della Fondazione: «In ossequio al principio di trasparenza che ispira la propria attività, la Fondazione fa presente che l’Organo di indirizzo, consapevole dell’importanza dell’operazione, ha ritenuto di esperire tutti i tentativi possibili per realizzare l’opera architettonica. In considerazione di questo e tenuto conto delle difficoltà che si ipotizza abbia incontrato il Comune di San Benedetto del Tronto, l’Organo di indirizzo ha modificato il deliberato relativo al Piano pluriennale 2008-2010 della Fondazione eliminando il riferimento esclusivo al Comune di San Benedetto del Tronto ed estendendo all’intera zona costiera del territorio di riferimento l’ambito di operatività per la realizzazione della prestigiosa opera architettonica, precisando peraltro che si preferirebbe realizzarla a San Benedetto del Tronto».

Nel Piano attualmente disponibile sul sito web della Fondazione si fa ancora riferimento alla città di San Benedetto ma conta sottolineare che, almeno fino a qualche mese fa, il Piano pluriennale della Fondazione faceva comunque riferimento esplicito all’intera area costiera picena, non solo a San Benedetto. Pertanto sembrerebbe non peregrina l’ipotesi per cui che questa comunicazione ufficiale della Fondazione intenda “mettere alle strette” il Comune di San Benedetto, per capire se questi abbia la disponibilità o meno a compiere l’operazione.

Il comunicato della Fondazione continua così: «La Fondazione quindi ha subito iniziato a verificare e sondare la possibilità di realizzare il progetto in altri Comuni della costa, secondo lo schema già noto: si riconosce all’Amministrazione locale la possibilità di scegliere cosa realizzare e dove costruire. Peraltro, attesa la preferenza verso il Comune di San Benedetto del Tronto, la Fondazione ha informato il Comune di questa sua attività, ed ha chiesto di sapere se l’operazione proposta – nei modi e nei termini già resi noti al Comune nella prima metà del 2008 – fosse realizzabile nel Comune di San Benedetto del Tronto, rinnovando la richiesta all’Amministrazione di indicare l’area ove ubicare l’intervento e la tipologia di opera da realizzare. Resta naturalmente inteso che in ogni caso la Fondazione dovrà verificare se il Professor Bernard Tschumi (l’architetto di fama mondiale che avrebbe dovuto progettare il futuro dell’area Ballarin, ndr) confermerà o meno la disponibilità a collaborare nell’operazione».