SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La movida si tinge di peculiarità enogastronomiche e di suoni rock indie.

Continua il programma di musica dal vivo curato da Luca D al Geko di viale dei Tigli. Mercoledì 5 agosto si esibiscono gli “I got a violet” (Stefano Sagredin: chitarra, Voce, cori. Alberto Spadon: chitarra, basso, synth, cori Elia Domeneghetti: batteria, cori) dalla provincia di Rovigo, terzetto che è in procinto di pubblicare il primo album “Backwash”in uscita a ottobre per la New Model Label.

Subito riconosciuti come band dalle grandi possibilità nel Garage/Rock/Psichedelica, un po’ con lo stile degli Artic Monkeys e dei Franz Ferdinand, tanto da suscitare la curiosità dell’ex Csi./Pgr Giorgio Canali che li chiama in tournè con lui.

Garage rock, punk, glam, chitarre soniche e momenti psychedelici, condito con liriche visionarie su suoni rigorosamente analogici. Ma non ci troviamo certo di fronte ad una revival band, perchè sono un gruppo assolutamente contemporaneo e questo lo si capisce dalla varietà del loro stile e dal loro approccio.

Al Pao Long Beach, oltre ai lunedì rock che il 3 agosto ha visto anche i fortissimi “Tripping Flowers”, il mercoledì è tempo di esplorare le cucine tipiche del patrimonio italiano. I mercoledì Gourmet vedono il loro terzo appuntamento con protagonista il Veneto, terra di viaggiatori, regione ricchissima di differenti proposte e materie prime dalla costa fino alle montagne, e custode di una cultura che nei secoli addietro ha sorriso alle influenze del medio ed estremo oriente. Il celebre radicchio rosso di Treviso, l’asparago bianco, il fagiolo di Lamon, il riso Vialone Nano veronese, il formaggio Asiago sono solo alcune delle specialità delle produzioni tradizionali della regione che eccelle anche per la ricca offerta enologica; ricordiamo l’Amarone, il Recioto, il Soave, il Bardolino, il Prosecco di Conegliano e di Valdobbiadene, apprezzati nelle migliori tavole di tutto il mondo. La proposta ha voluto conferire il massimo rispetto alla tradizione di questa regione, selezionando ed interpretando un percorso culinario più consono alla stagione estiva se pur cedendo in un paio di episodi alle tentazioni di qualche “vecia osteria de periferia”.